Sabato 12 gennaio si è svolto a Cremona un convegno dal titolo: “Ripudio della guerra e costruzione multilaterale della pace nell’articolo 11 della Costituzione”.
L’iniziativa è stata organizzata in occasione del 129° anniversario della nascita di don Primo Mazzolari, promotori dell’evento Forum delle idee in collaborazione con circolo Acli Oscar Romero, Tavola della pace di Cremona, Associazione Cremona nel mondo e Movimento Federalista Europeo. Ospite, in qualità di relatore, Luigi Bonanate, professore emerito di relazioni internazionali presso l’Università di Torino e autore di un saggio dedicato all’articolo 11 della Costituzione, recentemente pubblicato per Carocci editore. Bonanate, analizzando il contesto storico-politico nel quale nacque l’articolo 11, ha messo in luce il carattere fortemente innovativo di questa norma costituzionale. I padri costituenti dopo l’orrore delle due guerre mondiali ebbero il coraggio di discostarsi radicalmente dall’idea, dominante fino a quel momento, che fare la guerra fosse una scelta naturale ed inevitabile.
L’Assemblea Costituente pose a fondamento della Repubblica l’astensione da ogni forma di guerra e l’impegno attivo per la promozione di pace e giustizia tra le nazioni. I costituenti stabilirono un nesso inscindibile tra ripudio della guerra e promozione della pace, come a dire che per avere la forza morale di rinunciare alla guerra è indispensabile adoperarsi per la costruzione di un ordinamento internazionale ugualmente pacifico per tutti gli Stati.
L’articolo 11 è collocato tra i principi fondamentali e immutabili che stanno alla base della nostra democrazia, per questo, come ha ricordato Bonanate, ciascun cittadino è chiamato a vigilare perché non venga mai più disapplicato o addirittura violato, come purtroppo tristemente accaduto numerose volte dall’entrata in vigore della Costituzione fino ad ora.
A conclusione del suo intervento Bonanate parlando degli orizzonti del pacifismo oggi, reinterpretando Tolstoj, ha consegnato ai presenti uno slogan davvero suggestivo: “Solo la democrazia salverà il mondo”. Tra rinuncia alla guerra e democrazia vi è, infatti, un legame strettissimo, implementare la partecipazione democratica a tutti i livelli e in tutte le forme possibili è la via maestra per mettersi al riparo dalla violenza e dalla prevaricazione e costruire la pace.
Oggi che la tensione internazionale sale giorno dopo giorno e la corsa al riarmo è sempre più veloce è dunque il momento di riscoprire il valore dell’articolo 11, nel quale si specchia e risuona il pacifismo radicale del nostro conterraneo don Primo Mazzolari. A 129 anni dalla sua nascita lasciamoci ancora illuminare dal suo “Tu non uccidere”, dalla sua capacità lungimirante di levare lo sguardo dalla periferia della campagna lombarda sul mondo intero per diventare veri costruttori di pace e di democrazia.