A Vailate la veglia per la Vita con il vescovo Antonio

Nella celebrazione per la Zona 1 la riflessione di mons. Napolioni e la testimonianza di accoglienza di una coppia di sposi della Comunità Giovanni XXIII

image_pdfimage_print

Canti, preghiere, la riflessione del vescovo e la testimonianza di vita di una coppia di sposi. Si è svolta sabato sera (2 febbraio), nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, la veglia di preghiera della zona pastorale 1 in occasione della 41^ giornata per la vita, presieduta dal vescovo Antonio con il vicario zonale don Marco Leggio, parroco di Antegnate, a scandirne i vari momenti.

Il primo è stato incentrato sul tema del dono. “La vita è un’opportunità, coglila”, “La vita è bellezza, ammirala” e ancora “La vita è vita, difendila”, frasi di un dialogo fra lettore ed assemblea per sottolineare quanto sia preziosa la vita.

mef

Seconda parte: l’accoglienza. Accoglienza cui siamo chiamati prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole. È qui che si è inserita la testimonianza di Dulio e Greta, due coniugi della comunità Giovanni XXIII di don Oreste Benzi di Crema. Ad esordire è stato Duilio. “Io sono cresciuto a Como, in un oratorio molto attivo –ha raccontato- ma quelle attività non mi bastavano più. Con il mio parroco andavamo a Milano ad incontrare i senza dimora e in quei frangenti ho incontrato il Signore. Tornando a casa però mi sentivo a disagio nel caldo del mio letto. Così ho deciso di andare a vivere a contatto cogli ultimi in una casa di accoglienza, dove sarei dovuto rimanere tre mesi ma in realtà sono passati quasi sei anni nei quali si sono creati forti legami coi tanti senza dimora che ho conosciuto. Molti di loro sono stati invitati al nostro matrimonio”. Greta in una casa-famiglia, per scelta dei suoi genitori, ci è nata e cresciuta, assieme ad Alessio, un diversamente abile che quando arrivò in comunità sembrava avere pochi giorni di vita ma che martedì scorso ha festeggiato i 27 anni, che lei chiama “fratello” e che per lei ha significato, e significa tuttora moltissimo. In comunità Greta fa la terapista, ma segue anche i casi di maternità difficile “Con la preghiera –ha precisato- ma anche con un sostegno fisico”. “Il giorno del matrimonio fra me e Greta –ha spiegato Duilio riprendendo la parola- il nostro responsabile ci ha proposto di prenderci cura di Michele, un ragazzo di 18 anni ferito dalla vita. Una proposta che ci ha spiazzati ma Dio ci ha sostenuti. La convivenza con Michele non è facile ma ci rende pieni e ricchi”. Non finisce qui, perché i due coniugi accolgono anche una ragazza marocchina. E da poco è arrivato il loro primo figlio, Giona. “Don Oreste–ha concluso Duilio- diceva sempre che le membra più deboli della società sono le più necessarie ma sono anche le protagoniste della storia della chiesa”.

L’ultima parte della veglia, dedicata al concetto di speranza, ha introdotto la riflessione del vescovo Antonio che si è aperta con un omaggio a don Oreste Benzi (“Ce ne vorrebero di preti così”). “Signore, tutto appartiene a te –ha proseguito monsignor Napolioni-, ogni essere vivente, ogni creatura umana, tutte le cose sono tue, Signore amante della vita. Siamo abituati a considerare quelli che si possono permettere una bella vita ma è un tranello. Dio, invece, nel suo Figlio crocifisso ci mostra un paradosso: un Dio che ama la vita sempre e comunque, al punto da farla risorgere sempre dal peccato. Ancora oggi –ha proseguito- questo è possibile: tocca a noi vegliare per la vita, scegliere di allearci con il Signore per la vita. È necessario avere nuovi bambini, genitori, nonni, famiglie, amori: la vita che scorre all’infinito e non si inceppa. Per fare ciò dobbiamo impegnarci a seminare parole e sguardi per la vita”.

La benedizione ed il canto finale hanno concluso la veglia, allietata dalla musica del flauto di Giorgia Radavelli e della chitarra di Marta Trapattoni, entrambe di Antegnate. Le offerte raccolte dai presenti in chiesa a fine celebrazione saranno devolute alla comunità Giovanni XXIII. 

Photogallery

Facebooktwittermail