Nell’abbraccio di una comunità intera, la Prima Messa di don Valerio Lazzari

Il novello sacerdote ha celebrato, la mattina del 9 giugno, l'Eucaristia nella "sua" Vicomoscano

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È iniziato, dopo la Messa di ordinazione in Cattedrale, il cammino sacerdotale di don Valerio Lazzari, che ha celebrato, la mattina di domenica 9 giugno, la sua Prima Messa, nella sua parrocchia d’origine a Vicomoscano, nell’abbraccio di una chiesa gremita di fedeli, di parenti e di amici.
A concelebrare l’Eucaristia numerosi sacerdoti diocesani, e tra loro don Anton Jicmon, parroco di Vicomoscano (che ha introdotto la celebrazione con il saluto a tutti i presenti), don Francesco Fontana, animatore in Seminario e originario di Vicomoscano, don Giuseppe Nevi, sacerdote che battezzò, quasi trent’anni fa, don Lazzari, don Otorino Baronio, già parroco di Vicomoscano durante gli anni “della chiamata” del novello sacerdote, don Pierluigi Fontana, originario del paese, e don Giuseppe Valerio, suo compagno di Messa, insieme anche dalla comunità del Seminario.

«Sei solo all’inizio, il bello deve ancora venire – ha esordito don Francesco Fontana nell’omelia –. E il bello sta nelle persone che incontrerai e che staranno al tuo fianco». Così, citando la folla nella Casa di Betania, ha detto: «Decidiamo di stare lì tra coloro che vengono guardati da Gesù. Ricordati sempre di quello sguardo: sei destinatario di questo sguardo di Cristo, che ti riconosce come un familiare».

«Sarai servo e ministro di una comunità, di una Chiesa fatta di volti, di storie, di persone – ha sottolineato il presidente della Federazione oratori –. Per ora non di una parrocchia specifica, per ora della comunità del Seminario e della Diocesi di Cremona». Ha quindi concluso: «Caro don Valerio, sei prete perché hai risposto a una chiamata, sei prete perché Gesù ti ha scelto come consanguineo, sei prete perché hai scelto di generare Cristo nel mondo, nell’Eucaristia, nella Parola e nella carità».

 

L’omelia di don Francesco Fontana

 

Al termine della celebrazione, il novello sacerdote ha voluto ringraziare tutti i suoi compagni di viaggio: la Chiesa di Vicomoscano, con tutti i suoi fedeli, la sua famiglia, i sacerdoti che lo hanno accompagnato in questo percorso, i formatori, le comunità e le realtà con cui si è interfacciato durante gli anni del Seminario, gli amici di una vita, chi c’è ancora e c’è sempre stato, e chi purtroppo non c’è più. «Ho portato tutto questo a questa tavola – ha detto don Lazzari – a questo altare, su cui ogni domenica si celebra il “grazie” più grande, l’Eucaristia». «Grazie a tutti voi che oggi siete qui e a tutte le persone che in questi anni mi hanno accompagnato – ha concluso –. Oggi ho presieduto la mia prima Messa. Oggi dico a voi grazie per esservi seduti tutti con me alla Sua mensa. Grazie!».

 

Il saluto di don Valerio Lazzari

 

Dopo le parole del novello sacerdote, c’è stato spazio per i saluti degli amici e della comunità di Vicomoscano: il saluto a un ragazzo che da ora è prete per sempre, e che da sempre ha impegnato tutta la sua vita per gli altri e per la Chiesa. E per lui, citando Roberto Vecchioni, un invito: «Sogna ragazzo, sogna!».

 

I saluti al sacerdote novello

 

L’abbraccio con gli amici di gioventù e quanti don Valerio ha avuto modo di conoscere negli anni di Seminario ha caratterizzato quindi la conclusione della mattinata, concluso in oratorio con un momento di festa.

 

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Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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