L’obiettivo era chiaro: offrire ai cremonesi un momento di ascolto dei candidati sindaco per il Comune di Cremona, in modo da capire idee e proposte. Con questo spirito la Zona pastorale 3, in sinergia con l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, giovedì 9 maggio ha organizzato una serata in vista delle elezioni. Davvero gremito per l’occasione il salone Bonomelli del Centro pastorale diocesano di Cremona.
Un confronto che, volutamente, per evitare i toni accesi della campagna elettorale che a volte rischiano di risultare sterile polemica e volgare attacco all’avversario, non ha previsto dibattito e domande dal pubblico. Al centro della serata tre spunti di riflessione, riguardo ai quali ognuno dei candidati è stato chiamato a esplicitare il proprio punto di vista. Tre domande in tutto, a cui i candidati hanno risposto a turno: tre i minuti di tempo a disposizione di ciascuno.
Dei sette candidati in corsa sei hanno accettato Francesca Berardi (Cremona cambia musica), il sindaco uscente Gianluca Galimberti (Partito Democratico – Cittadini per passione – Cremona attiva – Fare nuova la città – Patto civico per Cremona – Sinistra per Cremona), Ferruccio Giovetti (La cura per Cremona), Carlo Malvezzi (Forza Italia – Fratelli d’Italia – Lega lombarda Salvini – Viva Cremona), Luca Nolli (Movimento 5 stelle) e Diego Ratti (Casa Pound). Assente Alberto Madoglio (Alternativa Comunista).
La serata, moderata dal giornalista cremonese Riccardo Mancabelli, è stata introdotto da Gabriele Panena che, a nome nell’Equipe di coordinamento zonale per l’area “Nel mondo, con lo stile del servizio”, ha precisato le motivazioni della serata, sottolineando le aspettative della comunità cristiana cremonese, al di là degli schieramenti politici.
Si è quindi entrati nel vivo dell’incontro con la prima tematica in esame, mettendo al centro la persona. E di conseguenza anche la famiglia, nei confronti della quale i candidati hanno espresso differenti concezioni. Tra le questioni affrontate anche quella dell’immigrazione e, soprattutto, dell’integrazione. E anche qui i distinguo non sono mancati.
Il secondo spunto è stato offerto dalla consapevolezza che una città deve essere a misura d’uomo. Sul tavolo gli aspetti urbanistici con mobilità e trasporti pubblici. E qui le visioni sono state anche molto differenti, in particolare per quanto riguarda le realizzazioni di nuove arterie (per alcuni strategiche per altri inutili). Auto e bici in città altra questione al centro del dibattito.
Terzo e ultimo aspetto guardando ai giovani, con università, lavoro e cultura come parole d’ordine per immaginare un futuro che possa avere come parola d’ordine “sviluppo”.
A chiudere la serata, seguita con interesse anche attraverso il servizio streaming del nostro portale e i canali social della Diocesi, è stato ancora Gabriele Panena che ha auspicato che l’interesse e la partecipazione che i cremonesi stanno dimostrando non si esaurisca con la campagna elettorale.