Come ogni anno, il 19 giugno, il vescovo. Antonio Naplioni ha ricordato il suo predecessore Giulio Nicolini, vescovo di Cremona dal 1993 al 2001, morto improvvisamente appena concluso il Congresso eucaristico nel 2001, celebrando la Messa di suffragio in Cattedrale nel 18° anniversario della morte.
Introducendo la liturgia monsignor Napolioni ha ricordato l’anniversario affidando alla preghiera celeste di monsignor Nicolini la Chiesa di Cremona.
Nella sua omelia poi ha osservato osserva come la «memoria del vescovo Giulio ci invita alla gratitudine e ci proietta una luce interiore». Commentando il Vangelo del giorno, la riflessione ha interessato in particolare la figura del vescovo, il suo ruolo di guida e la comunione della Chiesa: «Siamo in comunione – ha detto – tutti noi e in particolare io con tutti i vescovi che mi hanno preceduto». Invitando i fedeli a non perdere di vista il giudizio di Dio sulla nostra vita per non «inseguire il successo immediato» monsignor Napolioni sottolinea come, anche nella Chiesa «a volte sono i successori a raccogliere i frutti dei semi buoni gettati». Perché – continua «c’è una comunione che dura nel tempo tra i ministri e tra i figli di Dio»
Al termine della Messa, dopo la benedizione finale, i sacerdoti e i fedeli sono scesi in cripta per una preghiera davanti alla tomba del vescovo Giulio.
Il vescovo Giulio Nicolini
Nato a San Vigilio di Concesio nel 1926 e ordinato sacerdote nel 1952, mons. Nicolini esercitò il suo primo apostolato tra i migranti in Svizzera, nell’Azione Cattolica e come insegnante. L’attività che meglio lo contraddistinse, però, fu sicuramente il suo impegno nel campo della comunicazione sociale. Dal 1972 ricoprì diversi incarichi a Roma: nella Pontificia commissione per la pastorale delle migrazioni, nella Congregazione per i vescovi, e nella sala stampa della Santa Sede dove svolse il ruolo di vicedirettore.
Il 25 luglio 1987 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Alba. Consacrato dallo stesso Pontefice nella basilica di San Pietro il 5 settembre, entrò nella diocesi piemontese domenica 27 settembre 1987.
Il 16 febbraio 1993 fu nominato vescovo di Cremona e fece il suo solenne ingresso il 4 aprile 1993, domenica delle Palme.
Negli otto anni di episcopato cremonese mons. Nicolini si adoperò su molti fronti: dall’attenzione della storia locale con l’anno di S. Omobono e i restauri della Cattedrale all’animazione del grande Giubileo del 2000, fino alla nascita della Casa della Comunicazione e della Casa della Speranza per malati di AIDS.
La conclusione del Sinodo diocesano, sancito da un importante pellegrinaggio alla Sede di Pietro, fu uno dei traguardi più importanti del suo episcopato.