«L’Eucaristia deve essere pane spezzato», «pane del perdono, della riconciliazione, che si moltiplica solo dividendolo con tutti». Lo ha evidenziato il vescovo Antonio Napolioni, che nella serata di giovedì 20 giugno a Cremona ha presieduto la tradizionale processione cittadina del Corpus Domini.
Prendendo spunto dalla lettera di san Paolo ai Corinzi, il Vescovo ha anzitutto voluto sottolineare che «non è certo una simpatia umana quella che lega le membra del Corpo di Cristo». Il rischio, infatti, è quello di «credere a tanti Gesù: quello di moda, quello del prete simpatico». «Il primo scrupolo dunque – ha affermato mons. Napolioni – deve essere quello di rimetterci sempre in ascolto, di non dare per scontato che ciò che abbiamo colto del Signore sia l’essenziale, il cuore».
Chi è dunque Gesù? «Il Gesù del Padre Nostro», ha precisato il Vescovo soffermandosi quindi su un particolare della nuova traduzione: “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. «Qualcosa accade nel rapporto con Te – ha spiegato – se siamo disposti a farlo accadere anche nel rapporto tra noi. Se, infatti, perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi». «Le legge dei vasi comunicanti». «Ecco perché il pane dell’Eucaristia deve essere spezzato».
«Porteremo lungo le strade il Santissimo – ha detto ancora – con fierezza, con gioia, ma anche con grande carità. È il pane del perdono, è il pane della riconciliazione, è il pane che si moltiplica solo dividendolo con tutti, che ammuffisce tenendolo solo per noi: come la nostra fede, come il nostro Vangelo». «E allora la nostra processione sia come un passare e spezzare il pane, e darne un pezzetto a chiunque incontriamo. Spezzare il pane e lasciarlo sulla porta delle case che visitiamo. Spezzare il pane e dividerlo con chi non lo conosce. Come un gesto di fraternità, di invito alla mensa, di amore divino consegnato con folle fiducia a noi indegni di tanto amore».
Dopo la liturgia eucaristica, concelebrata anche dal vescovo emerito Dante Lafranconi, ha preso il via la processione. Dietro la Croce i numerosi fedeli. Tante famiglie delle diverse età, insieme a giovani e meno giovani. Dopo le religiose, la lunga schiera dei sacerdoti che apriva la strada al baldacchino, sotto il quale il Vescovo reggeva l’ostensorio. A seguire il Gonfalone della città, con il sindaco Gianluca Galimberti in fascia tricolore.
Il corteo, attraversata piazza del Comune, ha sfilato per largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, piazza Roma, piazza Stradivari e via Baldesio.
Ad accompagnare la processione i canti del Coro della Cattedrale diretto da don Graziano Ghisolfi, che ha animato anche la Messa.
Al rientro in Cattedrale, dopo un momento di adorazione davanti all’Eucaristia, il Vescovo ha concluso la serata impartendo la benedizione con il Santissimo Sacramento.