Don Francesco Cortellini nuovo parroco di Bozzolo, sulle orme di don Primo Mazzolari e don Pino Puglisi

Nel pomeriggio di domenica 15 settembre l'insediamento del nuovo parroco delle comunità di Bozzolo e San Martino dall’Argine con l'Eucaristia presieduta dal vescovo Napolioni

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Nel pomeriggio di domenica 15 settembre le comunità di Bozzolo e San Martino dall’Argine hanno accolto don Francesco Cortellini come loro nuovo parroco.

Sul sagrato della chiesa di San Pietro, a Bozzolo, ad accogliere don Cortellini erano presenti i sindaci dei due Comuni: Giuseppe Torchio, primo cittadino di Bozzolo, e Alessandro Bozzoli, di San Martino dall’Argine. Il sindaco Torchio ha rivolto alcune parole di saluto al nuovo sacerdote per augurargli un buon lavoro: «Non dimenticheremo don Luigi e don Nicola, ma nel nostro cuore non mancano lo spazio e l’entusiasmo per un’accoglienza gioiosa». «Con diverse sensibilità – ha voluto sottolineare Torchio – in questa valle dell’Oglio non sono mancati gli educatori: da Ferrante Aporti e le sorelle Agazzi fino a don Primo Mazzolari e il maestro Mario Lodi». E ha aggiunto: «Nella nostra realtà che si spopola, il momento acuto riguarda l’emergenza giovanile e per gli anziani a livello di assistenza: parrocchie e istituzioni sono chiamate a colmare il grande divario utilizzando le competenze dei laici, superando conflitti e rivalità».

 

Ascolta il saluto del sindaco

 

È iniziata quindi la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, e concelebrata dagli altri sacerdoti dell’unità pastorale – i collaboratori don Mario Martinengo e don Marco Sala – insieme anche a diversi altri preti diocesani e tra loro anche il parroco uscente, don Luigi Pisani, il quale rimarrà sul territorio nella sua casa a San Martino dall’Argine a disposizione delle parrocchie di Gazzuolo, Commessaggio e Belforte. Presente anche la comunità del Seminario, che don Francesco ha servito a lungo, in particolare occupandosi dell’Anno di Propedeutica, oltre che nell’insegnamento prima a Lodi e dallo scorso anno a Brescia.

Dopo la lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale don Davide Barili e l’aspersione dell’assemblea per mano del nuovo parroco, un rappresentante delle parrocchie ha rivolto alcune parole di saluto e benvenuto al nuovo sacerdote: «Ci si aspetta sempre tanto dal nuovo prete, ma io credo che soprattutto ci si aspetti di averlo vicino nei giorni felici e nei giorni tristi, di sentire la sua parola che è quella del Vangelo e della Chiesa, che ci aiuti ad affrontare le nostre giornate e formare le nostre coscienze, di spezzare il pane con noi e per noi: non si preoccupi perché le nostre comunità sanno voler bene ai propri parroci». Poi ha poi proseguito con un paragone: «Don Francesco arriva a Bozzolo a 42 anni, come accadde a don Primo nel 1932: un augurio e una piacevole coincidenza. Quando arrivò ebbe il compito di unificare le due parrocchie del paese come oggi accade nel nostro percorso insieme a San Martino dall’Argine». Quindi il saluto è proseguito con la lettura di un passo di Mazzolari evidenziando l’importanza di avvicinare a Dio i fedeli, tralasciando l’importanza di quale fonte battesimale utilizzare o dove portare i morti nell’ultima preghiera, non dando importanza agli orari ma alla buona volontà di ogni parrocchiano. Infine un ricordo speciale: «Non può mancare un ricordo ai nostri pastori che ci hanno abbandonato, non ultimo don Giovanni Maccalli morto pochi giorni fa, che dal Cielo continueranno a proteggerci e pregare per noi».

 

Ascolta il saluto del rappresentante parrocchiale

 

È stato quindi donato a don Cortellini, come dono simbolico, un quadro rappresentante san Pietro che pasce le pecore, copia dell’affresco sull’abside della chiesa bozzolese.

La celebrazione è quindi proseguita con la liturgia della Parola e con la lettura del Vangelo proclamato da don Cortellini. Nella sua omelia il vescovo Napolioni ha esordito partendo dalla Parola: «Nel primo grande sondaggio d’opinione dell’era cristiana Gesù chiede agli apostoli che cosa la gente dice di lui e le idee sono molto confuse, come lo sono le nostre, nonostante i duemila anni di cristianesimo, di catechismo, di santità, perché ognuno di noi fa i conti con il suo personale cammino di fede e ogni comunità ne è la somma».

«Se don Primo viene detto il parroco d’Italia, Cristo Gesù è il parroco della Storia di tutta l’umanità, cioè colui che porta la prossimità di Dio – ha quindi continuato mons. Napolioni – a contatto con tutte le case, con tutte le storie, con tutti i frammenti di umanità, i bambini, gli anziani, i malati, ogni istante della nostra vita è visitato da Dio e c’è un futuro di speranza per i ragazzi, per le giovani famiglie. Perché se il Vangelo circola tra noi, non in maniera ideologica, ma come ci ha detto la seconda lettura, con le opere, con i frutti, con i fatti di Vangelo, che sono quelli educativi, quelli della carità, ma anche quelli della sofferenza portata in silenzio».

Durante il momento del saluto di benvenuto, il vescovo di Cremona ha notato un particolare che ha poi ripreso nell’omelia: «Ti ho notato commuoverti quando è stato citato il testo di don Primo e la coincidenza dei 42 anni e ti auguro di commuoverti ancora con lui, cioè di muoverti con lui, di essere per noi eco, una presenza profetica che non abbiamo ancora finito di scoprire quanto abbia da dire e da dare a noi. Noi gente di pianura, cioè tutti, il mondo, gli stranieri, i lontani».

 

Ascolta l’omelia del vescovo

 

La Messa – celebrata in una chiesa affollata e con la presenza anche degli scout di Bozzolo – è quindi proseguita con il Credo, solennemente professato dal nuovo parroco, con l’offertorio e con la liturgia eucaristica, alla quale è seguito il saluto di don Francesco ai presenti

« Diventando parroco – ha detto al termine della Messa don Cortellini – mi inserisco nel solco della storia di queste due parrocchie, una storia composta più che dai fatti, dalle persone, dai volti, dalle vite di chi queste parrocchie ha abitato, servito, amato e per le quali ha gioito e sofferto». Non è potuto mancare poi il riferimento alla figura di Mazzolari: «Alla parrocchia di Bozzolo si lega inestricabilmente la memoria di don Primo: diventarne successore mi fa impressione e mi turba. Certamente non ne sarò all’altezza, lontano da ogni tentazione di confronto. Il suo esempio ci sia allora ancora oggi d’ispirazione. Senza ripetere il passato che non ritorna mi piacerebbe che insieme si possa portare avanti con creatività le intuizioni e le proposte del suo pensiero affinché le nostre due parrocchie, la nostra unica comunità, sia immagine di una Chiesa viva, attenta, per chi si sente ultimo e viene emarginato».

Quindi, il ringraziamento e la riconoscenza all’ultimo parroco don Luigi Pisani per il lavoro svolto negli ultimi anni e il pensiero a don Gianni Maccalli morto pochi giorni prima: «Mi piace pensare che nell’Eucaristia che abbiamo celebrato non sia mancata la sua presenza e ci affidiamo anche alla sua preghiera, perché interceda per questa comunità ora come ha fatto in vita da parroco».

Al termine del suo saluto il sacerdote ha anche voluto ricordare che esattamente il 15 settembre 1993 veniva ucciso dalla mafia il beato Pino Puglisi: «Appena mi è stata comunicata la data dell’ingresso ho pensato a questa provvidenziale coincidenza: molto mi lega alla sua persona per letture fatte e perché negli anni dell’insegnamento nella scuola superiore spesso ne ho presentato l’esempio ai miei alunni. Anche alla sua intercessione mi affido, chiedendo al Signore di potergli assomigliare almeno un po’, nella dedizione per i più giovani, nell’attenzione per gli ultimi, nella disponibilità ad incontrare le persone là dove vivono, nel coraggio di non fermarsi quando il male alza la testa. Nella capacità di sorridere sempre, anche di fronte alla morte, certo che con il signore accanto anche i momenti più bui si riempiono di luce”.

 

Ascolta il saluto del nuovo parroco

 

Al termine della celebrazione, dopo la benedizione finale, la comunità si è ritrovata nei locali dell’oratorio per una cena di benvenuto.

 

 

Profilo biografico del nuovo parroco

Don Francesco Cortellini, classe 1982, originario di Torre de’ Picenardi, è stato ordinato sacerdote il 14 giugno 2008. Prete novello è stato inviato a Roma per continuare gli studi e ha conseguito la licenza in Teologia dogmatica. Rientrato in diocesi è stato nominato vicario della parrocchia di S. Abbondio in Cremona (2013-2016). È stato vicerettore del Seminario Vescovile di Cremona (2016-2023) e negli stessi anni ha ricoperto anche il ruolo di amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Antonio Maria Zaccaria in Cremona (2017-2018) e quello di incaricato diocesano per la Pastorale vocazionale (2022-2023).

Nel 2013 ha assunto l’incarico di docente all’Istituto superiore di Scienze religiose S. Agostino e nel 2017 anche quello presso gli Studi teologici riuniti dei Seminari di Crema, Cremona, Lodi e Vigevano, diventando poi nel 2023 incaricato diocesano dei rapporti con lo Studio teologico Paolo VI di Brescia, dove ha iniziato a insegnare. Nel 2018 è stato nominato consulente ecclesiastico del Masci di Cremona e ha assunto l’incarico di amministratore parrocchiale di Picenengo (Cremona).

Lo scorso giugno la nomina a parroco delle parrocchie di Bozzolo e San Martino dall’Argine.

 

Saluto di don Cortellini sul bollettino parrocchiale

Carissimi amici,

mi rivolgo a tutti voi per la prima volta attraverso il bollettino parrocchiale che giunge nelle vostre case.

Nonostante un po’ di nostalgia per le persone che lascio a Cremona nella parrocchia di Picenengo, nella famiglia dell’Istituto Torriani e nella terza comunità neocatecumenale, sono contento di giungere presso di voi, incontrando nuove persone e ritrovando conoscenze e amicizie di lungo corso tra Bozzolo e san Martino.

Giungo da voi con la consapevolezza che questa è la prima esperienza pastorale come parroco: si tratta per me di una situazione nuova, poiché sono chiamato ad una responsabilità piena su due comunità parrocchiali che da qualche anno camminano insieme. Venendo da voi porto con me l’entusiasmo degli inizi e il dubbio per la mia inesperienza.

Sono sicuro però che troverò nei confratelli che sono nelle nostre due parrocchie aiuti e consigli validi che mi sapranno sostenere e guidare affinché l’iniziale spaesamento possa essere presto superato e un po’ alla volta sappia farmi le ossa. Saluto con affetto e gratitudine per quello che faranno per me e con me don Mario, don Marco e don Elio, che, con ruoli diversi, sono presenze significative e importanti per le nostre comunità parrocchiali.

Un pensiero particolare di riconoscenza lo rivolgo a don Luigi e don Nicola che mi cedono il testimone: mi consegnano un’eredità importante nelle parrocchie che in questi anni hanno servito e amato. In questi mesi ci siamo incontrati e volentieri ho ascoltato i loro consigli e il loro racconto della situazione, spero di essere all’altezza di servire queste comunità così ricche di storia, tradizioni, santità e pietà cristiana.

Saluto i sindaci di Bozzolo e San Martino con i quali, insieme alle loro Amministrazioni, spero si possa instaurare la giusta collaborazione per il bene dei nostri paesi.

Infine mi rivolgo a tutti voi: a coloro che conosco, a quanti ho incontrato nelle prime visite e ai più che avrò il piacere di conoscere un po’ alla volta nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ciascuno di voi sappia di poter contare sulla mia disponibilità ad ascoltare, ad incontrare, a lasciarmi consigliare e correggere quando sarà il caso.

Vengo senza programmi o idee particolari, quel che andrà fatto lo costruiremo insieme, senza la fretta di fare tutto subito e sostenendoci per non cadere nell’accidia che rimanda all’infinito. L’unica idea che mi piacerebbe concretizzare è quella di camminare insieme per provare a realizzare quanto don Primo, di cui con molta trepidazione e inferiorità sono chiamato a prendere il posto, diceva della Chiesa: un focolare che non conosce assenze. Guidati dalla luce del Risorto che illumina le nostre comunità in ogni Eucaristia celebrata, in ogni gesto d’amore vissuto, in ogni cuore autenticamente desideroso di fare il bene, possano le nostre comunità camminare insieme per divenire un luogo in cui ogni persona, senza esclusione alcuna, si sente a casa, in ogni momento della vita.

 

 

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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