Si è svolta come consueto nella chiesa di Sant’Agostino, a Cremona, nel pomeriggio del 31 dicembre, la Messa di ringraziamento per l’anno trascorso presieduta dal Vescovo e caratterizzata dal canto del Te Deum. Una Eucaristia celebrata in comunione con tutte le comunità della diocesi per invocare luce e speranza su ogni famiglia, sull’intero Paese e sull’intera umanità.
Accanto a monsignor Antonio Napolioni il vescovo emerito Dante Lafranconi e i sacerdoti dell’erigenda unità pastorale di S. Agata, S. Ilaro e S. Agostino, comunità rappresentate anche nel coro che ha animato con il canto la Messa.
Quale il giusto atteggiamento con cui tracciare un bilancio dell’anno trascorso, guardando insieme al nuovo anno, senza rischiare che il ringraziamento, la richiesta di perdono (quasi un lavarsi le mani) e l’augurio (anche scaramantico) per il futuro siano formule quasi senza significato da ripetere ogni anno in modo scontato.
Il primo stimolo offerto da monsignor Napolioni è stato la copertina dell’almanacco pubblicato dal quotidiano La Provincia. A campeggiare la foto di Gloria, la bambina di due anni uccisa a Cremona, lo scorso giugno, dal padre. «Ho apprezzato la scelta del direttore – ha detto il Vescovo – di introdurre le tante immagini del 2019 con questa foto, con il titolo “Il 2019 ci lascia gli occhi di Gloria”». E ancora: «Tra le tante immagini, che poi vengono rievocate per i vari mesi, ci fa male, ma ci fa anche bene sostare ancora davanti a questi occhi. Per chiedere al Signore gli atteggiamenti più veri e più giusti con cui ripensare un anno che è trascorso».
La chiave di lettura monsignor Napolioni l’ha trovata sottolineando il ritornello del salmo: “Dio abbia pietà di noi e ci benedica”. Una benedizione che si spiega guardando a Maria, madre di Dio (festeggiata nella solennità del 1° gennaio).
«La tua benedizione – ha concluso il Vescovo – venga come tu la vuoi. Sia liberante per la nostra mente e i nostri cuori dagli affanni e dagli attaccamenti. E ci renda discepoli gioiosi, umili e fieri di questo sì, nel vivere chiedendo continuamente che Dio abbia pietà di noi e ci benedica».
Al termine della Messa il canto del Te Deum ha ulteriormente aiutato a orientare tutto a Dio, rendendo ancora una volta consapevoli che anche il tempo che scorre, nel susseguirsi delle vicende liete e tristi della storia, è stato salvato, redento e rigenerato con la nascita di Cristo. Un tempo di salvezza che, giorno dopo giorno, è tempo favorevole per incontrare il Salvatore.
Prima della benedizione finale il saluto di don Mario Binotto, amministratore parrocchiale di Sant’Agostino, che ha rivolto al Vescovo l’arrivederci all’imminente visita pastorale, che a gennaio avrà inizio proprio con le parrocchie cittadine di S. Agata, S. Ilaro e S. Agostino.