Intorno all’opera/13 – Stanze della segnatura apostolica: l’incendio di Borgo

Un altro capolavoro di Raffello nell'anno del 500°

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Ancora Raffaello, in questo anno a lui dedicato. Nelle sontuose stanze della Segnatura apostolica, dove i famosi affreschi della “scuola d’Atene” o della “Disputa intorno al Sacramento” la fanno da padrone, l’artista urbinate raffigura il drammatico incendio di Borgo nella città di Roma.

Sullo sfondo si intravede l’antica basilica Costantiniana di S. Pietro in Vaticano, che di lì a poco verrà smantellata per lascerà il posto all’attuale facciata del Maderno. Sul lato sinistro dell’incendio una scena che richiama in modo per nulla velato l’episodio di Enea che scappando dalla città di Troia in fiamme, porta in salvo sulle sue spalle il padre Anchise, mentre tiene per mano il giovane figlio Ascanio, che accenderà una nuova vita di Roma.

«L’Italia vede decimata la generazione anziana, punto di riferimento per i giovani e per gli affetti».

Le parole dette in questi giorni dal presidente della Repubblica italiana, in maniera solenne e commovente, sembrano così voler far scudo contro quell’aberrante e diffusa convinzione che le morti così numerose non siano state poi così importanti perché riguardavano i vecchi, per di più già malati. Il Capo dello Stato, al contrario, ci ricorda quale patrimonio siano gli anziani per i bambini, come le vecchie generazioni siano indispensabili per le nuove.

La civiltà si fonda e nasce quando Enea in fuga dall’incendio, porta con se il vecchio padre sulle spalle e per mano il giovane figlio. La pietà, che è la sua qualità esistenziale e la sua qualità sociale, lo spinge nell’aiutare, includere tutti, curare tutti, anche a scapito della propria sopravvivenza, del proprio potere.

Noi, nell’agenda delle cose che dobbiamo mettere in campo quando finirà la pandemia e vorremmo fare il mondo nuovo, dovremmo mettere in campo la pietà. Fin da ora, in quanto già ora abbiamo due problemi. Il primo è quello di non morire, ma il secondo è quello di vivere civili.

don Gianluca Gaiardi

incaricato diocesano per i Beni Culturali

TeleRadio Cremona Cittanova
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