È stato presentato nella mattinata di venerdì 19 marzo con una conferenza stampa online il nuovo corso di laurea magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale che andrà ad arricchire l’offerta formativa della Università Cattolica nel nuovo campus di Cremona presso l’ex monastero di Santa Monica.
A presentare il corso alla stampa e alla città – in attesa di aprire le porte virtuali del campus agli studenti per il primo open day che si terrà il 25 marzo – la professoressa Annamaria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, introdotta dal professor Fabio Antoldi, coordinatore del corso.
Innovazione, impresa e territorio sono le direttrici di sviluppo che questa nuova e importante iniziativa di formazione si propone: «Riconoscere e eccellenze significa vedere ciò che tradizione, storia e genio hanno realizzato nel territorio in cui questo corso affonda profondamente le sue radici», ha spiegato la preside di Facoltà definendo l’unicità e la specificità del Corso. «Ma il territorio non è solo quello cremonese – ha aggiunto – è il territorio dell’innovazione, che ha una dimensione internazionale. E l’Università Cattolica sente questa responsabilità di preparare i giovani al futuro. Quest’anno l’Ateneo festeggia i 100 anni di vita ma lo vogliamo fare guardando ai prossimi 100. Guardare al futuro è il miglior riconoscimento della nostra storia, è quello che i nostri fondatori avevano immaginato per la nostra epoca».
Uno sguardo condiviso anche dal Sindaco Galimberti che ha sottolineato l’importanza strategica, nel tempo della transizione digitale, dell’investimento di un intero territorio sull’innovazione, nella relazione stretta con la rete delle sue imprese, coinvolte in questo progetto: «Preparare i giovani, la classe dirigente del futuro, è responsabilità che un territorio ha verso se stesso e verso il mondo. Se il Paese, se l’Europa vuole pensare al domani, i territori devono essere avanguardia, trascinare verso il futuro».
A descrivere la struttura del Corso Magistrale è poi il coordinatore Fabio Antoldi. L’offerta formativa risponde all’idea di una contaminazione di saperi rivolgendosi a laureati in economia e giurisprudenza, ma anche sociologia, tecnologia, ingegneria e fisica, per la definizione di tre profili professionali: manager di processi di innovazione, esperti di digital transformatione e imprenditori digitali. Cinquanta i posti, mentre sono per ora 27 (un’altra decina e in fase di definizione) le imprese coinvolte nel progetto «non come sponsor – specifica Antoldi – ma come protagonisti».
Aziende locali e internazionali come Mailup, Microdata, Bosch e Fondazione Arvedi Buschini, intervenute durante la presentazione: «Futuro, innovazione e giovani sono da sempre una priorità per il nostro Gruppo – ha sottolineato Gerardo Paloschi direttore relazioni istituzionali e esterne, Finarvedi SpA – per questo sosteniamo questo progetto e lo faremo in futuro, consapevoli che la digital transformation non è solo un processo tecnologico, ma richiede ampi processi di trasformazione che riguardano la società, le scelte etiche, la cultura… Tocca le fondamenta del nostro vivere individuale e collettivo».