Concluso il congresso provinciale delle Acli, Carla Bellani è risultata la più votata

Nel suo intervento mons. Napolioni, vescovo di Cremona ha invitato ad essere cristiani «non costretti nei recinti della Chiesa»

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Nulla si è rivelato scontato: non gli interventi, non i presenti, neppure l’andamento dei lavori del XXIX Congresso provinciale delle Acli, svoltosi sabato scorso presso l’auditorium Enaip di Cremona. «Niente paura-Con le Acli attraversiamo il cambiamento» è stato il titolo, pensato richiamando quanto contenuto nella «Carta della Terra»: «La situazione attuale – si legge – non è una tragedia annunciata, ma una sfida». Una sfida, da accogliere.

Le parole del Vescovo Napolioni
Sentite ed efficaci, durante la preghiera iniziale, le parole del Vescovo Antonio, che ha ricordato come la Parola di Dio «si sia fatta carne, si sia fatta storia. Questo è il metodo di Dio: non chiacchiera, piuttosto sta zitto ed il suo silenzio prepara una nuova fecondità». Mons. Napolioni ha poi ricordato alle Acli come la priorità non sia quella dei numeri: «Abbiamo il vizio di contarci in base all’audience, ma Gesù non è venuto per l’audience; Egli è venuto per essere ascoltato, non per essere contato». Ed ancora: «Il primo grande dinamismo che il Signore ci insegna – ha proseguito – è quello di rimanere in Lui, amati e custoditi». Da qui l’indicazione, chiara, ad «essere cristiani», ma non «costretti nei recinti della Chiesa», bensì «aperti a tutti, anche a chi cristiano non sia». Il che, calato nella realtà più specificamente aclista, significa essere «nel bar, ma non da bar», perché «non siamo dei monaci, dobbiamo vivere i luoghi». Giocando con le parole, il Vescovo ha proseguito evidenziando come «Dabar», in ebraico, voglia dire «Parola di Dio» ovvero, per noi, la «Parola, che rende sacra la vita, il lavoro», lo spazio fisico ove si viva, insomma. Da qui l’invito ad evitare la «tentazione della distinzione, dell’élite», tentazione «terribile», cui ha opposto i due verbi, pronunciati da papa Francesco negli incontri avuti come Vescovo di Cremona: «Uscite» nella prima occasione e «muovetevi» nella seconda.

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L’intervento del presidente provinciale
Ha quindi coordinato i lavori il presidente regionale delle Acli, Luigi Gaffurini, che ha passato la parola al presidente provinciale, Bruno Alessio Tagliati: «Il mondo assomiglia ad una grande fabbrica della paura – ha esordito – Viviamo in un mondo malato, con ferite profonde e trascurate nel tempo». Considerazioni, da cui ha fatto discendere una prima considerazione di programma: «Oggi le Acli cremonesi intendono assumere l’approccio ecologico-sociale dell’enciclica Laudato si’, che chiede di lasciarsi interpellare dal “grido che sale dalla terra e dai poveri”». Oltre a ciò, «riconosciamo prioritari i campi di impegno che papa Francesco ha indicato ai movimenti popolari durante il suo incontro in Bolivia lo scorso luglio: il lavoro, la casa, la salute – nostra e dell’ambiente in cui viviamo -». Da qui un secco no a politiche di austerità, no al disgregarsi del welfare, ma sì al rilancio dell’occupazione ed alla redistribuzione dei redditi, ricercando nuove energie e forza nell’«Europa sociale e dei popoli e nel rafforzamento delle istituzioni internazionali». «Il nostro compito – ha detto Tagliati – è di camminare a fianco delle iniziative che nascono dal basso, vicini a quelle forme di cittadinanza attiva che, in modo autonomo dai partiti, partecipano ai problemi del territorio e si fanno interlocutori presso le istituzioni». Perciò le Acli cremonesi han già partecipato alla Rete Territoriale “Alleanza contro la povertà”, alle “Oasi” (“Organizzazioni attente alla solitudine degli individui”, sorta di sportelli “impropri” del welfare), nonché a molti altri progetti per le famiglie, per la casa, per l’inserimento locale di giovani rifugiati ed a molto altro ancora. Secondo Tagliati, «le risposte date con le riforme del mercato del lavoro – jobs act – non bastano e non mettono in discussione i presupposti di fondo, su cui si è sviluppata la situazione attuale». Per questo, le Acli, «con la Campagna 005, chiedono di tassare le transazioni finanziarie per liberare un gettito a favore del lavoro e del welfare».

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Il saluto delle autorità
Han, quindi, preso la parola le autorità presenti per un saluto. Il Sindaco, Gianluca Galimberti, facendo esplicito riferimento alla relazione del presidente Tagliati, dopo aver evidenziato una sostanziale condivisione degli ideali, delle modalità e degli obiettivi, ha voluto sottolineare anche alcune criticità: il rischio che, a suo avviso, si percepisca la società civile in contrapposizione ai partiti, che si respiri una sorta di presa di distanza della prima rispetto ai secondi, come se alcune «esperienze ecclesiali» avessero «sedimentato una differenza ed una diffidenza» verso il Palazzo; inoltre, la necessità di ripensare il rapporto con la finanza in maniera non dicotomica: «Non basta Banca Etica – ha spiegato – servono capitali per attuare quell’innovazione tecnologica nel mondo del lavoro, oggi assente. Bisogna per questo ricostruire rapporti».

Daniela Polenghi, presidentessa del Forum del III settore, ha ripreso la provocazione relativa al rapporto tra società civile e partiti: «Bisognerebbe ragionare su chi si sia allontanato da chi e da che cosa – ha detto -. È un discorso di priorità».

Il segretario provinciale della Cisl, Giuseppe Demaria, a nome dei sindacati confederali, ha invitato non solo a ripensare «la rappresentanza, che è in crisi», bensì il ruolo della donna, chiamata ad «essere lavoratrice, ma anche sposa e madre» in una «società ancora troppo rigida». In un contesto così è, insomma, urgente «favorire la natalità e la maternità».

Il senatore Luciano Pizzetti, Sottosegretario di Stato del ministero per le Riforme Costituzionali, ha invitato le Acli a muoversi «dentro una politica di respiro», per evitare «la crisi del sistema democratico, che è ad un passo». Da qui, il parlamentare cremonese ha preso spunto per difendere gli aspetti positivi introdotti, a suo giudizio, dal Jobs Act e dal sistema di riforme immaginato dal governo circa gli istituti delle leggi di iniziativa popolare e dei referendum.

Il direttore della Caritas Cremonese, don Antonio Pezzetti, ha sottolineato come si faccia «veramente poco» per l’accoglienza dei rifugiati, di cui colpiscono «la grande fede e la speranza», anche in contesti di grave difficoltà.

Michele Fusari, presidente territoriale Crema-Cremona-Lodi di Mcl, forte degli oltre 6 mila iscritti in zona, ha lanciato un pressante invito alle Acli a «fare rete».

Il consigliere regionale, Carlo Malvezzi, ha richiamato invece l’urgenza di porre maggiore attenzione al «principio di sussidiarietà», oggi trascurato: «I nuovi diritti si stanno trasformando nella negazione dei diritti degli altri – ha osservato -, specie di quelli dei più poveri e dei più deboli». Ha poi lamentato come i «corpi intermedi», oggi, non vengano «considerati dei valori, bensì degli ostacoli», mentre sarebbe opportuno, in merito, un ripensamento.

Il Sindaco di Sospiro, Paolo Abruzzi, intervenuto in rappresentanza dell’Area Vasta (ex-Provincia di Cremona), ha evidenziato come l’«antipolitica abbia radici remote e profonde» e come ciò spinga ad interrogarsi se si ritenga che la politica serva «perché utile o perché al servizio».

Si è quindi entrati nel vivo dei lavori congressuali col dibattito, cui han fatto seguito l’assemblea dei presidenti delle strutture di base, le votazioni su mozioni e ordini del giorno, infine l’elezione del nuovo consiglio provinciale, chiamato a guidare le Acli cremonesi per i prossimi quattro anni. Presenti 125 delegati accreditati sui 132 complessivi, tutti i 31 circoli erano rappresentati. Carla Bellani è risultata la più votata.

Mauro Faverzani

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I RISULTATI DELLE VOTAZIONI

I votanti 119 (a scrutinio segreto, due le schede bianche) sui 125 aventi diritto hanno scelto:
1.   BELLANI Carla
2.   TAGLIATI Bruno
3.   PELLEGRINI Claudio
4.   FUSAR POLI Giovanni
5.   BERGAMASCHI Luciano
6.   VEZZOSI Antonio
7.   BERETTINI Francesco
8.   ANTONIOLI Diego
9.   BARCHIELLI Mauro
10. MINELLI Mariuccia
11. ZUCCHELLI Adelio
12. PERNA Maria Cristina
13. SCOTTI Federico
14. TAGLIATI Alice
15. IACCHETTI Gianni
16. ROSSI Antonella
17. RAVARA Marco

Primi non eletti
18. CE’ Silvana
19. SEGALLA Paolo
20. PINI Marcello
21. NASSANO Aldo
22. AROLDI Fabrizio

Assemblea dei Presidenti di Circolo (28 su 31 i partecipanti).
Gli otto consiglieri provinciali eletti con voto palese unanime
BONFANTI Ida (Bosco ex Parmigiano)
CAFFELLI Francesco (Casalmaggiore)
CONTARDI Maurizio (Chieve)
DOLDI Antonio (Crema)
FERRARI Umberto (Rivolta d’Adda)
GAIMARRI Giuliano (Regona)
PONZONI Renato (Cremona-B.CHiari)
ROSA Cesarino (Martignana di Po)

Gli 11 delegati eletti per acclamazione che parteciperanno al  Congresso regionale a Como il 9 aprile
BARCHIELLI Mauro
BELLANI Carla
BERGAMASCHI Luciano
DOLDI Antonio
IACCHETTI Gianni
OLIVA Ennio Roberto
PELLEGRINI Claudio
SCOTTI Federico
TAGLIATI Bruno Alessio
ZAVAGLIO Andrea Tommaso
ZIGLIANI Bortolo

Cinque i delegati eletti per acclamazione che parteciperanno al 25° Congresso Nazionale
( Livorno 5-8 maggio)
BELLANI Carla
OLIVA Ennio Roberto
PELLEGRINI Claudio
TAGLIATI Bruno Alessio
ZUCCHELLI Adelio

La prima eletta con più voti, Carla Bellani,  convocherà a breve il consiglio provinciale per l’elezione del presidente, la presidenza, i revisori dei conti e il rappresentante al Consiglio regionale Acli

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