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In una Cattedrale ricolma di fedeli il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha presieduto nel pomeriggio del primo giorno dell’anno, insieme al Capitolo della Cattedrale, la Messa della solennità di Maria Santissima Madre di Dio .
Dopo essersi soffermato sulla straordinarietà di venerare Maria come Madre di Dio, monsignor Napolioni nella sua omelia ha ricordato il messaggio del Papa per la 55esima Giornata mondiale della pace, intitolato “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”. «Maria è stata donna fino in fondo, ha conosciuto la sofferenza, la miseria, l’umiliazione, la fuga e perciò ha assaporato la vera pace – ha affermato il Vescovo. Credo siano questi alcuni dei pensieri che hanno guidato Papa Paolo VI, nel 1967, a istituire questa Giornata».
Ha poi proseguito evidenziando come questa occasione sia stata pensata andando oltre la sola preghiera: «Questa Giornata è un grande appello all’umanità, per rincominciare ogni anno ad affrontare la storia a partire dalla priorità della pace: tutti insieme, con la grazia di Dio, comunque venga invocato, dobbiamo operare per la pace». Quindi l’invito a tutti i presenti di leggere attentamente il messaggio di Papa Francesco per questa Giornata: «Per essere oggi costruttori di pace occorre il dialogo fra le generazioni, un impegno per l’educazione e la promozione del lavoro».
Il pensiero del vescovo è andato quindi al tradizionale messaggio del Presidente della Repubblica della sera precedente: «Non è un caso che anche ieri sera il Presidente Mattarella abbia parlato tanto dei giovani, con la citazione delle parole del professor Carmina: parole che dicono la passione di adulti che dedicano la vita a guardare con fiducia e speranza le nuove generazioni, non per realizzare i nostri obiettivi, ma per riconoscere la missione dell’umanità che è generare questa maternità che si prolunga nel tempo e dà vita al mondo».
Il discorso si è quindi allargato alle questioni di cambiamento demografico e ai flussi migratori: «Noi in Italia e in Europa rischiamo di essere una cittadella che invecchia, mentre è assediata all’esterno. Per quanto noi costruiamo muri o mettiamo fili spinati, questa cittadella è assediata da bambini, adolescenti e ragazzi che arrivano e ci salvano dalla morte, dall’estinzione e dalla mancanza di speranza. Ricordiamo a tutte le nostre comunità che i ragazzi ci sono e hanno la capacità e il diritto di essere migliori di noi. Noi dobbiamo essere adulti non perfetti ma significativi, che fanno spazio alle loro energie, rivedendo magari il sistema sociale che altrimenti rischia di implodere». Da qui l’invito ai laici adulti delle comunità di riflettere anche sui temi intergenerazionali.
Concludendo l’omelia il vescovo Napolioni ha ricordato il percorso sinodale che prosegue e l’incoraggiamento a rilanciare i momenti di condivisione e ascolto: «Dov’è la Chiesa? Sta guidando il percorso di solidarietà nel mondo? Può farlo se al suo interno non c’è ascolto e condivisione, anche con l’ascolto delle voci dissonanti? Questo percorso l’abbiamo già iniziato e oggi dico a tutti i fratelli parroci e alle comunità parrocchiali di mettersi subito in ascolto del popolo di Dio; subito attuiamo quei passi di cammino sinodale che non ci sono chiesti solo dal Papa, ma anche dai segni dei tempi, mettendoci in ascolto specialmente dai figli che stanno più male, quelli che magari hanno un’energia che non è ancora stata messa a frutto: solo così saremo capaci di proporre sentieri di pace che siano vera risposta alle attese degli uomini e vero frutto del dono di Dio».
Durante le intercessioni della preghiera dei fedeli si è pregato per la pace nel mondo, in Europa e in Italia, affinché il Signore possa spezzare le trame della guerra e ispirare nuovi sentieri di pace e riconciliazione.
Al termine, prima della benedizione finale, il ringraziamento del Vescovo ai ministranti delle parrocchie di Pozzaglio e Corte de’ Frati che hanno prestato il servizio all’altare durante la celebrazione eucaristica. La Messa è stata accompagnata dal maestro Fausto Caporali all’organo e dal coro della Cattedrale guidato da don Graziano Ghisolfi.
Giornata della pace, Papa Francesco: “Promuovere in tutto il mondo lavoro dignitoso”