Pomeriggio di condivisione delle “buone pratiche” venerdì 8 aprile presso il Centro pastorale diocesano di Cremona a conclusione del corso di formazione promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale scolastica in sinergia con le diverse associazioni professionali. Sotto la lente tre esperienze, attuate sul territorio e non solo, per aiutare i ragazzi ad approfondire e prendere consapevolezza del mondo digitale, del proprio corpo e del tema della legalità.
L’incontro è stato introdotto dalla professoressa Luisa Tinelli, che ha brevemente ricordato lo sviluppo del percorso di aggiornamento e formazione per docenti, genitori ed educatori di quest’anno, dal titolo “Dalla parte degli alunni. Per una scuola di incontri e ambienti umanizzati nell’era di Facebook”.
Introduzione della prof. Tinelli
Ad illustrare il progetto #ImageME è stata la professoressa Simona Ferrari, collaboratrice del prof. Rivoltella, fondatore e responsabile del Cremit (Centro di ricerca per l’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia). Una relazione, la sua, introdotta con il video realizzato dai rapper Eell Shous per il progetto #ImageME mettendo a frutto proprio i contributi dei ragazzi coinvolti in questo studio.
Un progetto portato avanti con il metodo della cosiddetta peer&media education, dunque con linguaggi tipicamente giovanili e una costruzione di tipo partecipata. Coinvolti circa 900 studenti delle superiori di Monza-Brianza. In particolare sono stati gli studenti di Quarta a diventare “docenti” dei propri compagni di istituto più giovani.
Una scelta che ha permesso di superare veri e propri silenzi su tematiche difficilmente affrontabili nel rapporto ragazzi-adulti. Obiettivo rendere consapevoli della “reputazione digitale” di ciascuno, spesso minata da errori che, pur compiuti solo una volta, finiscono per aumentare all’infinito riprodotti nella rete.
Una prevenzione di tipo educativa, ma anche legale ed emotiva, che non ha riguardato solo le scuole, ma ha visto approdare il progetto anche nei luoghi notturni del divertimento. Sempre con la simpatica mascotte “Ops”, un grande occhio con gambe e braccia, presente in sala per l’occasione.
Primo intervento della prof. Ferrari
Processi che sono poi stati approfonditi ulteriormente dal prof. Andrea Veronelli, presidente di Industriascenica, che ha aiutato i ragazzi nella realizzazione di alcuni video, utilizzando in particolare la cultura Hip Hop. Una esperienza che ha trasformato il classico teatro sociale in video sociale. Tutto all’insegna dello slogan “Respect your cyber self”
Intervento del prof. Veronelli
Il sito internet www.imageme.it
Secondo intervento della prof. Ferrari
La parola è passata quindi alla professoressa Maria Elena Ogliar Badessi, docente di francese presso l’istituto comprensivo di Monticelli d’Ongina, che ha presentato TeenStar, un progetto nato negli anni ‘80 per l’educazione alla sessualità e all’affettività. Tra gli obiettivi di questo progetto, che guarda all’individuo a 360 gradi, l’obiettivo di fornire uno sguardo maturo sulla sessualità, scoprire il linguaggio corpo, prendere consapevolezza della diversità sessuale nei sentimenti, nelle scelte e nelle azioni, promuovere una comprensione reciproca e aiutare a comprendere e avere stima di sé. TeenStar, che è entrato a pieno nel Piano dell’offerta formativa della scuola della prof. Ogliar Badessi, utilizza il metodo induttivo, cercando di suscitare domande a cui poi dare risposta.
Intervento della prof. Ogliar Badessi
Il terzo progetto presentato è stato quello messo in campo al Liceo “Sofonisba Anguissola” guardando alle “Mafie del Nord”. L’introduzione è stata affidata alla professoressa Marilù Ghizzoni, che ha poi lasciato la parola alla collega Florisa Piazzi.
Un progetto pensato in un sistema integrato di reti tra enti locali e scuole. 280 gli studenti coinvolti, di scuole di diversi gradi e ordini della città, che hanno avuto come tutor i ragazzi dell’Anguissola. Laboratori differenziati in base alle età che hanno condotto a un evento pubblico conclusivo. Anche in questo caso è stato utilizzato il metodo della peer-education. Dopo una prima fase formativa/informativa, che ha visto intervenire come esperto il referente provinciale di Libera, è stato il tempo di approfondire le emozioni con giochi di ruolo, passando poi a veri e propri laboratori con meta l’evento finale. Una illustrazione supportata anche da alcuni filmati delle diverse fasi del progetto.
Intervento della prof. Ghizzoni
Intervento della prof. Piazzi
Ha fatto seguito un momento di dibattito, nel quale sono state evidenziate anche alcune criticità, in particolare rispetto a relazioni sempre meno “reali” e alla responsabilità educativa degli adulti. Dopo le risposte dei relatori non è mancato neppure l’intervento di don Claudio Anselmi, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale scolastica.
Risposta al dibattito della prof. Ferrari
Risposta al dibattito della prof. Ogliar Badessi
Risposta al dibattito della prof. Piazzi
Intervento di don Anselmi
I precedenti incontri: