Sanitari a confronto sull’accanimento terapeutico. Interverrà anche il vescovo Napolioni

Il convegno si svolgerà nella mattinata di sabato 7 maggio presso l'Ordine dei Medici di Cremona

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“Il rifiuto dell’accanimento terapeutico è una scelta condivisa in ambito bioetico e clinico?”. L’interrogativo cercherà una risposta al convegno che sabato 7 maggio si svolgerà presso la sala congressi dell’Ordine dei Medici di Cremona, in via Palestro 66. Presente anche il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

L’iniziativa è promossa dalla sede cremonese dell’Amci (Associazione medici cattolici italiani) insieme alla Fondazione Vismara-De Petri di S. Bassano, il comitato etico “San Giuseppe Moscati” e l’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della provincia di Cremona.

«In ambito bioetico – spiegano gli organizzatori – spesso vengono messe in contrapposizione una bioetica cattolica e una bioetica laica, come a sottolineare un’artificiosa divisione tra fede e ragione, in cui la visione cattolica sarebbe basata essenzialmente sulla fede e sull’obbedienza all’autorità ecclesiastica e quella laica essenzialmente sulla ragione individuale. La prima si presenta come una affermazione di un’unica verità morale e comprende l’idea della vita come un bene indisponibile; la seconda afferma la centralità dell’autonomia individuale fino a considerare la vita come un bene disponibile. Di sicuro, ciò di cui oggi si sente il bisogno è proprio l’attivazione di luoghi di confronto che possano far incontrare le due visioni con l’intento di cercare un cosiddetto comune denominatore etico in cui tutti si possano riconoscere».

«Noi crediamo – precisano ancora i promotori del convegno – che il tema della cura della persona nelle fasi ultime della vita e del rifiuto dell’accanimento terapeutico rappresenti proprio un terreno su cui sforzarsi per ottenere una visione mediata verso una comunione possibile e auspicabile».

Il convegno avrà inizio alle 9, dopo la registrazione dei partecipanti, con il saluto delle autorità. Tra queste ha confermato la presenza anche il nuovo vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

Dopo alcune considerazioni introduttive da parte del dott. Gianluigi Perati, presidente dell’Amci cremonese e responsabile della RSA della Fondazione Vismara-De Petri, si entrerà nel vivo della questione con il teologo cremonese don Bruno Bignami, docente di Teologia morale e componente del Comitato etico “S. Giuseppe Moscati”, che guarderà a “I termini della questione: cosa significa ‘accanimento terapeutico’ nell’ambito della bioetica clinica”.

Seguirà la relazione su “La proporzionalità delle cure in geriatria tra abbandono e accanimento terapeutico” da parte del dott. Pier Giorgio Bellani, presidente del Comitato etico “S. Giuseppe Moscati” e responsabile dell’unità operativa Cure intermedie della Fondazione Vismara-De Petri.

Prima del dibattito conclusivo sarà dato spazio alla tavola rotonda nella quale si cercherà di rispondere alla domanda: “È possibile che visioni bioetiche diverse possano incontrarsi sul tema del rifiuto dell’accanimento terapeutico?”. Interverranno il dott. Luciano Orsi, specialista in Anestesia e rianimazione e direttore della Struttura Complessa Cure Palliative e Rete di Cure Palliative del ”Carlo Poma” di Mantova, e il prof. Mario Picozzi, specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni, dottore di ricerca in Deontologia ed Etica medica, attualmente ricercatore confermato in Medicina legale presso il Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi dell’Insubria (VA), medico convenzionato con l’Ospedale di Circolo di Varese per la medicina legale, in particolare per consulenza etico deontologica. A moderare i lavori don Bruno Bignami.

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