Nel pomeriggio di martedì 7 giugno, alle 19, presso la Camera di Commercio di Cremona, sarà presentato il reportage “Profughi dimenticati”. Interverranno gli autori: il giornalista di guerra Fausto Biloslavo e il fotoreporter Gabriele Orlini, che hanno potuto testimoniare la situazione nel nord dell’Iraq grazie al sostegno garantito dai Rotary cremonesi al progetto della testata giornalistica online Gli occhi della guerra, iniziativa de ilGiornale.it, primo esempio di finanziamento popolare (crowdfunding) applicato ai reportage di guerra, per un giornalismo onesto e senza filtri.
L’iniziativa è sostenuta e promossa dai Rotary club Soresina, Cremona, Cremona Po, Cremona Monteverdi, Crema, Cremasco San Marco, Soncino, Andes di Virgilio Curtatone, con il Distretto Rotary 2050. Il progetto, sottoscritto nel febbraio 2016, finanzia le spese vive del reporter (non l’onorario, appannaggio de ilGiornale.it). Tutte le spese vengono documentate in dettaglio sul sito www.gliocchidellaguerra.it. Si tratta di un progetto non solo di carattere informativo: obiettivo dei club Rotary è anche l’individuazione di forme di supporto diretto ai “profughi dimenticati”.
Insieme agli autori del reportage, porterà la propria testimonianza anche Alessandro Monteduro, direttore di ACS-Italia, che si occupa di sostenere e diffondere informazioni sulla Chiesa che soffre nel mondo. “Aiuto alla Chiesa che Soffre” è una Fondazione di diritto pontificio con sede in Vaticano e dipendente dalla Santa Sede attraverso la Congregazione per il Clero. ACS è finanziata esclusivamente dalle donazioni dei suoi benefattori ed è l’unica organizzazione a sostenere la pastorale della Chiesa. Ogni anno l’ufficio internazionale di Königstein, in Germania, riceve circa diecimila domande di aiuto provenienti da vescovi, sacerdoti, religiosi e laici di tutto il mondo. E ogni anno più dei due terzi delle richieste vengono approvate. Nel 2010 sono stati realizzati oltre 5.500 progetti in 153 Paesi in tutto il mondo.
A caratterizzare il pomeriggio anche la testimonianza, in diretta Skype da Erbil di Miriam Ambrosini (Terre des hommes).
L’incontro – aperto a tutti con l’intento di stimolare la vicinanza a tutti i cristiani perseguitati per la propria fede – sarà preceduto da un momento informativo riservato agli studenti: il reporter Biloslavo e il fotografo Orlini, insieme ad altri giornalisti de IlGiornale.it e del quotidiano La Provincia, alle 18 incontreranno gli studenti che lo desiderano nella sala Mercanti.
Chi è Fausto Biloslavo
Classe 1961, Fausto Biloslavo, laureato in Scienze Politiche, ha iniziato la propria carriera al Nautico di Trieste. Il suo battesimo del fuoco come giornalista di guerra è stato un reportage sull’invasione israeliana del Libano nel 1982, dove è stato l’unico a fotografare Yasser Arafat in fuga da Beirut. Con Almerigo Grilz e Gian Micalessin ho fondato a Trieste l’agenzia di free lance “Albatross press agency”. Negli anni Ottanta ha coperto le guerre dall’Afghanistan, all’Africa e dell’Estremo Oriente.
Nel 1987 è stato catturato e tenuto prigioniero a Kabul per sette mesi, dopo un reportage con la resistenza afghana contro l’Armata rossa. Un anno dopo ha voluto tornare a Kabul ed è stato punito da un camion militare che lo ha ridotto in fin di vita.
Ha seguito il genocidio in Ruanda e nei Balcani ha raccontato tutte le guerre: dalla Croazia, alla Bosnia, fino all’intervento della Nato in Kosovo. Nel 1997 si è imbracato nel servizio più pericoloso: in Cecenia a liberare Mauro Gallegani, fotografo di Panorama, rapito dai tagliagole locali. Il giorno del suo quarantesimo compleanno entrava a Kabul liberata dai talebani grazie ai B 52 a stelle e strisce. Nel 2003 si è infilato nel deserto al seguito dell’invasione alleata che ha abbattuto Saddam Hussein. È stato l’ultimo giornalista italiano a intervistare il colonnello Gheddafi.
Sui suoi reportage di guerra ha pubblicato i libri Prigioniero in Afghanistan (Sugarco) e Le lacrime di Allah (Mondadori), nel 2007 ha dato alle stampe Gli occhi della guerra, un libro fotografico sui conflitti dagli anni Ottanta ad oggi.
In quasi 30 anni di lavoro, sui fronti più caldi del mondo, ho scritto oltre 4mila articoli e vissuto tante guerre da apprezzare sempre più le cose semplici della vita e la fortuna di vivere in pace. Collabora con le testate Gli Occhi della Guerra, Il Giornale, Il Foglio e Panorama.