“La Vita Cattolica” compie cento anni

Alcune tappe della storia del settimanale cattolico cremonese, dalla nascita nel 1916 alla recente edizione digitale

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Il prossimo dicembre ricorre il centenario della nascita del settimanale diocesano La Vita Cattolica, giornale ecclesiale di informazione e, fin dall’inizio, voce del territorio cremonese. A pochi mesi da questa importante ricorrenza, mons. Vincenzo Rini, direttore del settimanale dal 1985, racconta l’origine della testata e come è cambiato nel tempo.

 

Mons. Rini, com’è nato il settimanale?

«Ufficialmente è nato il 23 dicembre 1916, voluto e ideato dai giovani dell’Azione Cattolica. Prima di esso circolavano altri periodici curati da diversi gruppi dell’ambiente ecclesiastico ma non riconosciuti come giornali ecclesiali. Il primo, con cadenza prima mensile poi quindicinale, si chiamava La Voce dei giovani e, in accordo con l’allora Vescovo, mons. Giovanni Cazzani, diventò strumento di comunicazione e di informazione della diocesi. Primo direttore fu proprio un laico di Azione Cattolica, il giovane Mario Gilberti».

Il giornale però non si diffuse solo nell’ambiente giovanile, ma anche gli adulti cominciarono a vederlo come punto di riferimento, tanto che si decise di cambiare il titolo…

«Esatto! Nel gennaio del 1923 venne chiamato più generalmente La Voce e cominciò ad uscire con cadenza settimanale; gerente responsabile dell’epoca era un altro laico, Angelo Calonghi, che rimase per un altro anno, lasciando poi il posto a don Erminio Stuani. Con lui fu necessario dare un segnale più evidente dell’impronta cattolica del settimanale, anche a causa delle contestazioni fasciste. Per questo nel gennaio del 1926 uscì il primo numero del giornale, che giunge fino ai nostri giorni, intitolato La Vita Cattolica».

Con quali caratteristiche si è affermato il settimanale nel territorio cremonese?

«L’idea che si è sempre voluta mantenere è stata quella di considerarlo non tanto uno strumento di informazione clericale, ma giornale ecclesiale di informazione generale sul territorio. Al centro dell’attenzione, dunque, è sempre stata la Chiesa cremonese nel suo tessuto sociale. Il giornale ha sempre proposto anche la riflessione su quanto avviene nei vari ambiti della vita civile e politica, cercando di dare una lettura cristiana dell’attualità e della cronaca del territorio».

È questa una peculiarità che da sempre accomuna i giornali cattolici fin dalle origini.

«La scelta di dedicarsi al vissuto della città e dei paesi in diocesi risale addirittura a diversi decenni prima della fondazione del settimanale cremonese. Nel VII Congresso Cattolico Italiano di Lucca del 1887 si raccomandava l’impegno dei giornali cattolici di avere una particolare attenzione per la dimensione locale di “aderire alle necessità e ai gusti delle popolazioni… di cercare particolarmente la cronaca, cui si rivolge l’attenzione dei lettori… informare largamente sulle necessità quotidiane della vita, affinchè il giornale divenga un elemento indispensabile del buon cattolico, sia esso contadino, coltivatore diretto, affittuario, bottegaio o esercente”. E questa è stata la linea che fino ad oggi La Vita Cattolica ha conservato negli anni, ribadita anche dalla Federazione Italiana Settimanali Cattolici (nata nel 1966), alla quale il settimanale cremonese è entrato subito a far parte».

L’interesse alle vicende del territorio, però, in alcune occasioni è stata motivo di censura, in particolare durante il periodo fascista. Quale trattamento subì in quest’epoca il giornale?

«Durante il fascismo il settimanale, come molti altri mezzi di comunicazione, subì sequestri e censure, uscirono spesso pagine bianche, proprio perché il regime non accettava che si riflettesse e si commentasse quanto accadeva».

La Vita Cattolica in questi anni ha mantenuto il passo con i tempi, non da ultimo l’apertura al digitale…

«Si è deciso di realizzare anche la versione on-line del giornale alla quale è possibile abbonarsi, senza però eliminare l’edizione cartacea, che rimane comunque punto di riferimento per molti cattolici cremonesi. Importanza sempre maggiore ha poi il sito, nuovo mezzo grazie al quale è possibile aggiornasi quotidianamente sulla vita del territorio».

 

I direttori di Vita Cattolica

Dall’origine, nel dicembre 1916, fino al luglio 1924 direttori del  giornale diocesano sono stati dei laici: Mario Gilberti, Marcello Volpini e Angelo Calonghi. Poi, dal 19 luglio 1924, sono stati dei  sacerdoti (escluso Natal Mario Lugaro dal 31 aprile 1944 al 31  gennaio 1946). Ecco i nomi di questi sacerdoti, in successione cronologica: don Erminio Stuani, don Francesco Parmigiani, don Natale Mosconi (diventato in seguito arcivescovo di Ferrara), don Rosolino Saccani, don Carlo Ponzoni (della diocesi di Milano), don Genesio  Ferrari, don Giglio Bonfatti, don Ottavio Borsieri, don Ercole Brocchieri, don Alberto Franzini ed attualmente – dal 3 giugno 1985 –  don Vincenzo Rini.

La Vita Cattolica è oggi pubblicata dalla N.E.C., Nuova Editrice Cremonese, società a responsabilità limitata, editrice anche del  Bollettino Ufficiale «La Diocesi di Cremona» e di altre pubblicazioni  minori, oltre che di libri di interesse locale e religioso.

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