Si celebra sabato 15 ottobre il centenario della nascita di mons. Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. Per l’occasione, è stato organizzato un pellegrinaggio, in cui i membri di CL provenienti da tutto il mondo si riuniranno in Piazza San Pietro, proprio la mattina del 15 ottobre, per l’udienza concessa da Papa Francesco. Un’occasione per ricordare, rivivere e contemplare la memoria e le opere del fondatore. Numerosa la partecipazione anche dalla diocesi di Cremona, dalla quale, già dal pomeriggio di venerdì 14 ottobre, partiranno, in maniera autonoma o attraverso l’organizzazione di piccole comitive, circa duecentocinquanta persone.
«L’udienza sarà un passaggio fondamentale del cammino che stiamo compiendo – spiega Davide Prosperi, presidente della fraternità, nella lettera in vista dell’incontro con il Santo Padre –. Con il pellegrinaggio alla casa di Pietro vogliamo affermare ancora una volta la nostra affezionata sequela al Papa e in essa il nostro appassionato amore a Cristo e alla Chiesa».
L’apertura della piazza è prevista per le 8 di sabato 15 ottobre; alle 10 un momento di preparazione attraverso la recita delle Lodi; alle 11.30, infine, la tanto attesa udienza con Papa Francesco.
Al termine dell’udienza alcuni cremonesi faranno subito rientro a Cremona, mentre altri rimarranno ancora nella Capitale. Ne è un esempio la realtà di Gioventù studentesca di Cremona che ha organizzato, con la partecipazione di oltre cinquanta ragazzi, una “versione estesa” del pellegrinaggio, con la partenza prevista per il pomeriggio di venerdì 14 ottobre e il ritorno domenica 16. Un’opportunità per gli adolescenti, dopo l’incontro con il Papa, di vivere le bellezze della Città eterna prima di fare ritorno alle proprie case.
«A Papa Francesco affidiamo, come figli, il desiderio che dal profondo ci anima di offrire – prosegue Prosperi –, attraverso la concretezza della nostra esistenza, il nostro contributo di fede e di costruzione del bene comune a vantaggio di tutti i nostri fratelli uomini, continuando a mendicare, anzitutto per noi stessi, Colui che solo può compiere la sete del cuore dell’uomo: Gesù di Nazareth». E, con una citazione al fondatore del movimento, conclude: «È questo che don Giussani ci ha insegnato e testimoniato con la sua vita: “Nel grande alveo della Chiesa e nella fedeltà al Magistero e alla Tradizione, abbiamo sempre voluto portare la gente a scoprire, o a vedere in modo più facile, come Cristo è presenza”. Noi “esistiamo solo per questo”».