«Una cesta di bontà» è lo slogan dell’Avvento di fraternità 2022. Ogni anno la Chiesa cremonese si prepara al Natale con un gesto di solidarietà a favore di quanti vivono situazioni di particolare necessità: se in Quaresima tradizionalmente l’attenzione è rivolta alla realtà locale, in Avvento la mano si tende sempre a qualche altra parte del mondo. Il progetto individuato quest’anno, in sinergia con l’Ufficio missionario diocesano, guarda a Salvador de Bahia, realtà brasiliana che da anni vede la presenza come parroco della parrocchia di Gesù Cristo Risorto di un sacerdote fidei donum cremonese (prima don Emilio Bellani e oggi don Davide Ferretti) e che può contare su tanti cremonesi che nei diversi periodi dell’anno si alternano per esperienze di servizio e volontariato nel contesto del progetto «Bahia».
La generosità delle comunità della diocesi di Cremona permetterà di aiutare la parrocchia brasiliana a garantire ai più poveri della fevela la cosiddetta «cesta basica», il corrispettivo dei pacchi alimentari che sul territorio diocesano la rete delle Caritas e delle San Vincenzo garantisce alla famiglie in difficoltà. Così sostenendo con il proprio contributo «Una cesta di bontà» si farà arrivare una spesa alimentare a chi non potrebbe permettersela.
Quella della favela di Salvador de Bahia è una realtà impregnata di violenza, povertà, scarsa istruzione e precaria sanità, problematiche che negli ultimi due anni si sono state ulteriormente accentuate a causa della pandemia. Una quotidianità che necessita di un costante aiuto: di carattere economico, ma di vera presenza e vicinanza, che la parrocchia di don Ferretti cerca di non fare mai mancare.
«Anche qui da noi si sta vivendo un momento di particolare crisi – afferma don Umberto Zanaboni, incaricato diocesano per la Pastorale missionaria –. Per questo non chiediamo grandi opere, ma una piccola somma per poter garantire la spesa alimentare a un centinaio di famiglie. Ognuno di noi può permettersi di spendere 15 euro al mese per un po’ di carità».
«In Europa, nonostante tutte le difficoltà che anche qui purtroppo non mancano, tutto sommato si sta bene. In una favela la situazione è decisamente più difficile: tenete conto che le ceste basiche vengono distribuite nella normalità di casi a famiglie che hanno cinque, sei o sette figli e per le quali questo aiuto è davvero sono una goccia nel mare. Qualcuno potrebbe chiedersi perché sostenere famiglie di un paese lontano quando anche sotto casa ci sono situazioni di povertà: vi assicuro che in favela a volte i bambini arrivano alla sera e hanno mangiato forse una volta. Sono davvero tante da noi le famiglie che non riescono a garantire l’alimentazione minima ai propri figli».
Sono diverse le modalità con cui sostenere l’iniziativa dell’Avvento di fraternità. Anzitutto nelle parrocchie delle diocesi, rivolgendosi ai sacerdoti o aderendo alle specifiche iniziative di carità che potranno essere promosse a livello locale, in contesti di catechesi e non solo. Ma le donazioni possono essere effettuate anche direttamente a livello centrale, presso la Curia vescovile di Cremona, negli uffici di piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria 5, o attraverso bonifico bancario intestato alla Diocesi di Cremona (iban IT28X0845411403000000080371) indicando come causale «Avvento di fraternità 2022».
Un’attenzione che potrebbe naturalmente anche proseguire oltre i tempi dell’Avvento, nella consapevolezza che «la gente – conclude don Zanaboni – non smette di avere fame dopo Natale».
Scarica la locandina dell’Avvento di fraternità 2022
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