Bozzolo, 13 agosto 2017
È passata quasi una settimana dalla fine del servizio nelle Marche per il gruppo di Bozzolo, e anche i ragazzi di Castelverde stanno per cedere il testimone a Pandino. Nonostante ciò ci tenevamo a condividere alcune impressioni e sensazioni che abbiamo conservato dopo aver concluso e metabolizzato un po’ questa esperienza.
Al di là della bella settimana insieme, dello stare in compagnia e delle attività create, da questi giorni abbiamo soprattutto imparato. Imparato che non conta quanto lontano sei da casa, e che certe cose semplici come un pallone, un sorriso, una corsa, una canzone sono sufficienti per creare bei momenti. Che basta molto poco per affezionarsi alle persone, in particolare a questi bambini mai visti prima e che venerdì pomeriggio non riuscivano a lasciarci andare e hanno strappato qualche lacrima pure a noi.
Abbiamo incontrato persone gentilissime, che ci hanno preparato un alloggio, che hanno messo a disposizione gli spazi e i materiali, li hanno puliti e conservati; che tutti i giorni cucinavano per noi; ci hanno fatto stare bene e senza il loro aiuto e la loro accoglienza il nostro servizio non sarebbe nemmeno iniziato.
Infine abbiamo conosciuto il terremoto, senza vedere la terra tremare ma ascoltando le persone, il modo in cui hanno vissuto questo dramma. Ci siamo fatti “fratelli” accogliendo il loro turbamento, perché il modo migliore per superare e stare insieme e supportarsi a vicenda.
È stata una settimana bella e molto forte, che ci ha segnato nell’anima e ha avviato uno scambio e una vicinanza reciproca e continuativa tra la nostra Diocesi e quella di Camerino: il dramma del sisma ha dato vita a qualcosa di umanamente e cristianamente meraviglioso.
I volontari di Bozzolo