Domenica 26 novembre, nella solennità di Cristo Re, ricorre la Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti diocesani. Facciamo il punto sulla raccolta con le dichiarazioni, rilasciate all’AgenSir, dall’arcivescovo di Otranto mons. Donato Negro, presidente del Comitato CEI per il Sostegno economico alla Chiesa, e da Matteo Calabresi, direttore del Servizio promozione CEI.
Eccellenza, l’Offerta è il gesto concreto con cui ogni fedele può accompagnare i sacerdoti nella missione. In tempi di impoverimento, di muri e individualismo, i preti sono in grado di diventare promotori di carità e coesione sul territorio?
«La testimonianza di misericordia quotidiana dei sacerdoti, l’aver dedicato l’intera vita al Vangelo e ai fratelli offre l’orizzonte di un’esistenza che può essere aperta agli altri, che ridona la forza di sperare pur nelle difficoltà materiali ed esistenziali. La misericordia che annunciano riapre la partita. È il sostituire la logica dell’uno con la legge dei tanti, rendendo possibile la pace e abitabile la terra. È condurre una vita libera dalle smanie del possesso, libera perché ha imparato a condividere».
Quando alla Chiesa sono affidati beni, la sua libertà sta nel condividerli per gli ultimi, per i progetti di annuncio e di servizio della comunità.
«La presenza dei sacerdoti si rivela così un dono per la società intera, e interpella i fedeli su come ricambiare questo dono, li spinge a domandarsi da dove vengono le risorse per la missione dei parroci, a scoprire che sono loro affidati e che è importante farlo. Anche con piccoli importi, ma in tanti».
Mons. Negri, in una riflessione sul sovvenire, che si articola in 8xmille e Offerte per il clero, ha scritto che “il dono è e fa la Chiesa”.
«C’è Chiesa laddove il dono si risolve in condivisione e reciprocità. L’Offerta è il nostro grazie a chi ci parla del Dio fatto uomo, a chi ridà ogni giorno freschezza al cammino cristiano. La logica del dono fa sì che la Chiesa “sovvenga”, “sopraggiunga” cioè in soccorso dell’altro, “facendo memoria” dell’Evento di grazia che continuamente la genera alla responsabilità e alla condivisione. L’Offerta per i sacerdoti è una missione che deriva dall’unzione battesimale. Una “grazia speciale” che richiede ad ognuno di vivere nella corresponsabilità e nella solidarietà».
Calabresi, un 2017 positivo per le Offerte si avvia al rush finale, con le ultime settimane dell’anno in cui si concentra oltre il 70% delle donazioni a sostegno di 35 mila preti diocesani in Italia. Su che cosa punterete?
«Da novembre 2016 ad oggi la partecipazione è tornata in crescita. Ma è un risultato che viene da lontano: già l’anno scorso abbiamo ridotto il calo delle Offerte che penalizzava da tempo la raccolta. Il salto di qualità è frutto del consolidamento della fiducia tra i donatori, della formazione con incontri nelle parrocchie sul sovvenire organizzati in oltre una diocesi su quattro. Abbiamo spesso trovato informazioni confuse, pochi sapevano che ai sacerdoti non provvede, come si dice genericamente, “il Vaticano”, ma che sono affidati ai fedeli. Informazioni chiare, rendiconti sulla remunerazione di un sacerdote, hanno riportato il dialogo dal percepito alla realtà».
Dove cresce la trasparenza, crescono le Offerte…
«Per questo l’azione prosegue sui media: dalla rivista “Sovvenire” al web e ai social, diamo conto delle opere dei sacerdoti oggi con storie e video da tutta Italia. Dalla pagina Facebook “Insieme ai sacerdoti” alla Mappa 8xmille (8xmille.it), che fa trasparenza geolocalizzando dove è arrivato l’aiuto. Dal 26 novembre tornerà inoltre in onda lo spot tv Offerte per i sacerdoti, girato nella parrocchia romana di Sant’Ugo a Val Melaina. Al centro c’è un sacerdote in cui è facile identificare il proprio, disponibile 24 ore su 24 per il popolo di Dio».
Il 2018 segnerà il trentennale del Sovvenire. Come far arrivare a tutti il messaggio della Giornata nazionale Offerte, ampliando la platea dei donatori?
«La formazione nelle parrocchie, con la raccolta anagrafica e l’informazione sui media, daranno ulteriori buoni frutti. Il rapporto tra sacerdoti e comunità si rinvigorisce. Se prima l’uditorio era timido nel parlare di gestione economica, l’incontro formativo suscita una forte richiesta di partecipazione e di sostegno alla missione dei parroci, dal più lontano al proprio. Mettere in luce la loro opera fa crescere la coesione delle comunità e la fiducia nei sacerdoti».