Dopo l’ottima esibizione degli allievi di organo dell’Istituto pareggiato di Cremona, i pomeriggi d’organo promossi in Cattedrale nel tempo di Avvento proseguono domenica 17 dicembre (ore 16.45) con gli allievi del Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia. In occasione del 25esimo anniversario della morte del grande compositore contemporaneo francese Olivier Messiaen, gli studenti sono stati guidati alla conoscenza e alla esecuzione di una importante e assai impegnativa partitura del musicista francese, la Nativité de nôtre Seigneur Jesus Chirist, dagli insegnanti di organo principale maestri Giorgio Benati e Pietro Pasquini.
A seguito di una masterclass tenuta dal maestro Fausto Caporali, organista titolare della Cattedrale di Cremona, i brani sono stati perfezionati e presentati al pubblico nella Cattedrale di Brescia il 7 dicembre da parte degli allievi che, alternandosi alla consolle del grande strumento Mascioni a tre tastiere e 63 registri, hanno offerto una magnifica esecuzione del suggestivo ciclo natalizio. Il 17 dicembre replica nella Cattedrale di Cremona all’interno della rassegna Vespri d’organo.
Alle tastiere vi saranno Giulio Togni, Nicola Dolci, Paolo Bonomi, Francesco Botti, Alexandra Filatova ed Elena Todeschi.
Programma musicale
- La vierge et l’enfant (The Virgin and Child) – Giulio Togni
- Les bergers (The Shepherds) – Nicola Dolci
- Desseins éternels (Eternal designs) – Paolo Bonomi
- Le verbe (The Word) – Francesco Botti
- Les enfants de Dieu (The Children of God) – Alexandra Filatova
- Les anges (The Angels) – Alexandra Filatova
- Jésus accepte la souffrance (Jesus accepts suffering) – Elena Toteschi
- Les mages (The Magi) – Francesco Botti
- Dieu parmi nous (God Among Us) – Francesco Botti
La Nativité du Seigneur
La Nativité costituisce un punto cardine della produzione giovanile sotto molti punti di vista: è il primo ciclo di vaste proporzioni dedicato all’organo, in esso vi è un netto delineamento del proprio linguaggio, vi è un inedito impiego di elementi derivanti da tradizioni non europee, l’equilibrio fra esigenza poetica e realizzazione tecnica realizza una accessibilità immediata che ne fa tutt’oggi una opera assai eseguita. Fu composta a Grenoble nel 1935 e fu eseguita in prima esecuzione da F. Daniel-Lesure, J. Langlais e J.J. Grunenwald il 27 febbraio del 1936.
La maniera di procedere di Messiaen si manifesta qui nel suo ‘tutto tondo’ caratteristico che individua nei due poli della «emozione, sincerità» da una parte e nei «mezzi sicuri e chiari» dall’altra, i punti di partenza per disporre gli elementi compositivi; l’impianto teologico, desunto dalla lettura di dom Columba Marmion, individua una intelaiatura di 5 idee: la nostra predestinazione realizzata dall’incarnazione del Verbo (Desseins éternels), Dio vivente in mezzo a noi, Dio sofferente (Dieu parmi nous, Jésus accepte la souffrance), le tre nascite: eterna del Verbo, temporale di Cristo, spirituale dei cristiani (Le verbe, La Vierge et l’Enfant, Les enfant de Dieu), descrizione di personaggi che danno una poesia particolare al Natale (Les Anges, Les mages, Les Bergers), nove brani per onorare la Santa Vergine; se l’omaggio agli elementi tradizionali della solennità è evidente, appare chiaro però che l’assunto teologico sposta l’attenzione verso il mistero dell’Incarnazione, con elementi soprattutto inerenti a una prospettiva direzionata all’azione salvifica di Dio attraverso il Figlio. Anche in questa ottica, i mezzi utilizzati sono chiaramente definiti in un recinto tecnico preciso: dal punto di vista musicale, compaiono i modi a trasposizione limitata, ora chiamati a strutturare in maniera organica i brani, compare il valore aggiunto alla nota a creare un interesse ritmico tutto particolare; le note pedale, le note ornamentali e le appoggiature ingrandite, dati tradizionali all’armonia classica, vengono estese e ingrandite, l’allargamento progressivo di intervalli, gli accordi sulla dominante che contengono tutte le note della scala maggiore, sono usati come mezzi da manipolare secondo una propria ars combinatoria in vista degli scopi espressivo-descrittivi. Sono un insieme di intuizioni personali a cui Messiaen arriva evolvendo l’apparato tecnico tradizionale nel senso di ‘aggiunte’ (modi che si sovrappongono ad ambiti tonali, note aggiunte inglobate nell’accordo, valori ritmici aggiunti, estensione di elementi ornamentali aggiunti al di sopra di altri), e dunque cercando una distinzione nella continuità.
I suoni organistici segnano anche qui una consapevole differenziazione: i fondi vengono usati da soli, le ance hanno pochi fondi, il pedale canta al di sopra del manuale, i registri solisti sono chiamati a suonare in tessiture particolari o in magre formazioni a trio; l’impianto generale è ancora sinfonico-romantico in alcuni brani (Dieu parmi nous, Desseins éternels), rivelando quindi il persistere della tradizione la ricerca di nuove identità compositive. Sono assai interessanti le parole dello stesso Messiaen riguardo la Nativité:
Questo rinnovamento è iniziato con La nativité du Seigneur, opera che ha ottenuto un grande successo in Francia e all’estero. La Nativité con i suoi ritmi indù, i suoi modi a trasposizione limitata, i suoi timbri inusuali, costituiva un grande cambiamento nella musica d’organo, in un’epoca nella quale Franck rappresentava il summum del modernismo. E’ restata una della mie migliori opere per organo e senza dubbio la più eseguita».