“Non distogliere lo sguardo dal povero”: l’11 novembre il convegno diocesano apre la Settimana della Carità (scarica i materiali per le parrocchie)

Don Codazzi: «Ci auguriamo che questi giorni possano diventare un’importante occasione per richiamare le nostre comunità intere ad adottare uno stile basato sulla reciprocità»

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Un evento tradizionale, ormai, in Diocesi è la “Settimana della Carità”, quest’anno in programma dall’11 al 19 novembre, data in cui ricorre la Giornata mondiale dei poveri. Nel mezzo, il 13 novembre, la solennità di sant’Omobono, patrono della città e della diocesi di Cremona, “padre dei poveri”, vero testimone di solidarietà.

Ad aprire la Settimana sarà il convegno diocesano degli operatori della carità (Caritas e San Vincenzo de’ Paoli) in programma dalle 9 alle 12 presso il Centro pastorale diocesano di Cremona e al quale è necessario iscriversi attraverso l’apposito form (per iscriversi: www.diocesidicremona.it/convegnocarita23). L’incontro – dal titolo “Non distogliere lo sguardo dal povero” – sarà aperto da un momento di preghiera guidato dal vescovo Antonio Napolioni.

“E se non avessimo la… comunità?” . La domanda viene posta direttamente dal titolo dell’intervento del pedagogista milanese Giorgio Prada, che si soffermerà sulla necessità di creare comunità: perché per parlare di comunità che si prendono cura dei più fragili, bisogna che queste comunità esistano.

A concludere la mattinata, due testimonianze: la prima riguarderà l’impegno della Zona pastorale 1 nell’ambito della carità, una valorizzazione del lavoro d’insieme che sarà esposta da alcuni volontari zonali; subito dopo quella di un gruppo di ragazzi del polo scolastico “G. Romani” di Casalmaggiore” coinvolti in iniziative di raccolta e distribuzione alimentare in collaborazione con la San Vincenzo de’ Paoli di Casalmaggiore.

Scarica la locandina del convegno e il post social

 

«Ci auguriamo che questi giorni possano diventare un’importante occasione per richiamare le nostre comunità intere (educatori, operatori della carità e del terzo settore, credenti e non credenti) ad adottare uno stile basato sulla reciprocità – racconta don Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese –. Confidiamo anche che, nonostante le enormi fatiche di emergenze che si susseguono, non si cada nella sfiducia verso il futuro e che cresca la convinzione che un cambiamento sia possibile».

Un auspicio per contrastare il dato emerso dall’ultima ricerca degli Osservatori della povertà: tra le persone che si rivolgono ai centri Caritas della Lombardia quasi 6 su 10 vivono in situazioni di precarietà economica, così come le vivevano le loro famiglie di origine. Persone che, quindi, sperimentano le stesse difficoltà attraversate dai loro genitori e rischiano di lasciarle in eredità ai loro figli. «Se riuscissimo a interrompere la catena intergenerazionale della povertà – afferma ancora don Codazzi – non soltanto aiuteremmo una persona oppure una famiglia, ma eviteremmo che altri subiscano questa fatica di vivere fin dall’inizio della propria esistenza. E, forse, aiuteremmo anche le nostre comunità cristiane a uscire da una sorta di rassegnazione e di isolamento, fatta di ricordi di un passato che sicuramente non ritorna».

Parallelamente alla dimensione diocesana, che si concretizza nel convegno dell’11 novembre, la Caritas diocesana invita tutte le comunità a valorizzare la “Settimana della Carità” con occasioni di sensibilizzazione, riflessione e preghiera. In particolare nei due weekend le parrocchie sono invitate a promuove – in loco o davanti ai supermercati – una raccolta di generi alimentari, da destinare poi alle persone più bisognose.

Di pari passo, la proposta per bambini e ragazzi: giochi e attività per i più piccoli, e film per i più grandi, per affrontare, sensibilizzando anche i più giovani, i temi della solidarietà e della carità.

«Ci inseriamo nel percorso di cambiamento e di comunione della nostra Chiesa – conclude il direttore di Caritas Cremonese –. È una sfida sicuramente difficile. La speranza cristiana mostra in modo particolare la sua verità proprio nelle situazioni di fragilità: non ha bisogno di nasconderle, ma le sa accogliere con discrezione e tenerezza, restituendole, arricchite di senso, al cammino della vita. Questo è il nostro specifico contributo».

 

Sussidi per vivere la Settimana della carità 2023:

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