Le mostre del 2025 dei Musei della Diocesi di Cremona sono state presentate in una conferenza stampa nel pomeriggio di mercoledì 18 dicembre presso la Curia Vescovile. Tre le mostre che sono state svelate da don Gianluca Gaiardi e Stefano Macconi, rispettivamente Direttore e curatore del Museo Diocesano di Cremona.
All’inizio della presentazione anche un saluto da parte dell’assessore alla Cultura del Comune di Cremona Rodolfo Bona che ha sottolineato come «la cultura è un patrimonio condiviso, un luogo dove cittadini e visitatori possono sentirsi parte della nostra città e vivere appieno il legame con il territorio», ringraziando poi chi ogni giorno contribuisce ad arricchire l’offerta culturale di Cremona e sottolineando l’importanza della collaborazione tra le istituzioni culturali cittadine.
Un aspetto sottolineato nella sua introduzione anche da don Gianluca Gaiardi: «I temi trattati dalle tre mostre più significative del 2025 vogliono consolidare il lavoro che il Museo Diocesano ha portato avanti in questi primi tre anni di vita, rafforzando il rapporto con i maggiori musei nazionali».
È toccato poi a Stefano Macconi presentare nel dettaglio le tre mostre che caratterizzeranno l’anno espositivo del Museo diocesano di Cremona.
Si inizierà a gennaio con la terza mostra dedicata alla fotografia contemporanea in collaborazione con il Festival della Fotografia Etica di Lodi, diretto da Alberto Prina. Attraverso gli scatti del fotografo Pablo Piovano, selezionati dalla curatrice Laura Covelli, scopriremo le storie dei Mapuche, popolo ancestrale presente nel sud della Patagonia fra Cile e Argentina. La mostra, dal titolo Mapuche, il ritorno delle voci antiche è un reportage sulla vita quotidiana del popolo ancestrale dei Mapuche che vive nel sud della Patagonia cilena, su entrambi i lati della cordigliera delle Ande. Nonostante abbia subito un genocidio è riuscito a resistere all’invasione Inca, all’invasione della corona spagnola e alla formazione degli stati argentino e cileno.
Oggi, i Mapuche si trovano a fronteggiare l’avanzata delle grandi compagnie petrolifere, delle centrali idroelettriche, delle aziende forestali e minerarie, e le conseguenze della pratica del fracking e dell’agricoltura intensiva. Il fotografo argentino Pablo Ernesto Piovano documenta con grande sensibilità e profondità le lotte di questo popolo per difendere la propria terra, lingua, cultura e i rituali, legati alla natura e alla cosmologia indigena, che sono al centro della resistenza culturale di questo popolo, che si riconosce nella celebrazione di un legame profondo con la Terra Madre e l’equilibrio con l’ambiente. Nonostante la repressione e la stigmatizzazione da parte dei governi, i Mapuche continuano a praticare cerimonie di preghiera comunitaria, proteggendo i loro luoghi sacri. Le fotografie di Piovano catturano non solo la bellezza di questa cultura millenaria, ma anche le difficoltà che questo popolo deve affrontare per preservare le proprie tradizioni e il coraggio con cui lottano per la loro sopravvivenza e dignità.
Seguirà la mostra dedicata al grande pittore cremonese Giovan Battista Trotti detto il Malosso. Il progetto è stato costruito insieme agli altri due curatori, la dott.ssa Raffaella Poltronieri e il direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza Antonio Iommelli strutturando una mostra su due sedi, il nostro Museo Diocesano e l’importante istituzione piacentina. Nell’esposizione cremonese, dal titolo Il Cavalier Malosso: un artista cremonese alla corte dei farnese, un approfondimento speciale sarà dedicato al sistema artistico-imprenditoriale della Cremona cinquecentesca, di cui la bottega del Malosso fu un esempio di eccellenza. Nel percorso espositivo cremonese, i visitatori potranno osservare dal vivo il restauro di un’opera pittorica del Malosso, curato dallo Studio Manara Perni.
Questo intervento offrirà l’opportunità di scoprire le tecniche, i materiali e le pratiche necessarie per la realizzazione di un dipinto nel Cinquecento. Saranno inoltre organizzati laboratori didattici per tutti i gradi scolastici, volti a stimolare la curiosità e l’apprendimento attraverso attività pratiche e interattive. Per gli studenti universitari delle discipline artistiche, umanistiche e scientifiche saranno proposte visite mirate con approfondimenti specifici. In giorni prestabiliti, sarà possibile dialogare con i restauratori impegnati nel restauro aperto, per scoprire i processi di conservazione e restauro delle opere.
Concluderà l’anno la mostra-evento su Boccaccio Boccaccino: “eccellente pittore” del Rinascimento, prima mostra monografica al pittore realizzata in occasione del cinquecentesimo anniversario della sua morte. La mostra sarà curata del dott. Francesco Ceretti (Università degli Studi di Pavia) e del dott. Filippo Piazza (funzionario storico dell’arte della Soprintendenza SABAP di Cremona, Lodi e Mantova) e vedrà la collaborazione tra il Museo Diocesano di Cremona ed alcuni dei più importanti Musei d’Italia che ospitano le tele del maestro ferrarese.
L’anno 2025 segna i 500 anni dalla morte del Boccaccino, il cui contributo artistico, definito da Giorgio Vasari come “raro” ed “eccellente”, non è stato mai oggetto di una mostra dedicata. Il Museo Diocesano è il contesto ideale per ospitare questa mostra, grazie alla presenza di altre opere capitali dell’artista, come l’Annunciazione Ludovisi, la Crocifissione e la Sacra Famiglia con Maria Maddalena. Questo nucleo di capolavori rafforza il ruolo del museo come centro culturale e artistico di riferimento, con una mostra che intende promuovere nuove ricerche accademiche e a dare risalto a un maestro poco noto al grande pubblico, ma fondamentale per la cultura figurativa del Rinascimento italiano, consolidando al contempo la rilevanza di Cremona come polo di eccellenza culturale e turistica. L’iniziativa si inserisce inoltre nel quadro delle celebrazioni giubilari del 2025, contribuendo alla valorizzazione della Cattedrale di Cremona, sede del ciclo di affreschi cinquecenteschi nella navata centrale, opera monumentale avviata proprio da Boccaccino.
Il 2025 si preannuncia un anno di straordinaria importanza per i Musei della Diocesi di Cremona. Per chi desidera vivere appieno questa ricca offerta culturale torna anche quest’anno l’opportunità di sottoscrivere l’abbonamento annuale 2025.
Con un costo annuale di 20 euro, la Tessera abbonamento 2025 consente l’accesso illimitato per tutto il 2025 alle sedi del polo (Museo Verticale del Torrazzo, Museo Diocesano e Battistero) e comprende anche l’ingresso gratuito a tutte le esposizioni temporanee e a tutti gli eventi organizzati presso queste sedi da gennaio a dicembre. “La meraviglia quando vuoi”: con questo abbonamento, l’arte diventa accessibile ogni volta che lo si desidera. Un invito a sentirsi a casa tra i capolavori dell’arte religiosa della nostra storia, che si tratti di una pausa piacevole durante la giornata o di un evento serale.
L’abbonamento può essere sottoscritto presso la biglietteria del Museo Diocesano, dove verrà consegnata la tessera valida per tutto il 2025, caratterizzata dall’immagine della Vergine raffigurata da Boccaccio Boccaccino nella sua meravigliosa Annunciazione, una delle meraviglie dell’esposizione permanente del Museo Diocesano. Per entrare e visitare le sedi del polo, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 basterà esibire la tessera 2025 all’ingresso. Il personale del museo sarà disponibile a fornire tutte le informazioni sui servizi inclusi.
«Tutti i musei del Polo Museale della Diocesi lavorano per coinvolgere sempre di più i visitatori e in particolare i nostri concittadini: vogliamo che le persone vivano il Museo attraverso mostre ed eventi, sentendo la città come un proprio patrimonio da conoscere e ammirare».
Grandi collaborazioni, valorizzazione degli artisti cremonesi e didattica sono dunque alcuni dei temi chiave che guideranno l’anno espositivo di un museo “giovane”, impegnato anche a valorizzare il lavoro delle nuove generazioni: dagli studiosi, molti dei quali cremonesi, coinvolti nella progettazione e realizzazione delle mostre, agli studenti e agli appassionati d’arte.