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Tra le pagine de “Il Mosaico” di Natale il grido dei poveri

È in distribuzione in questi giorni che precedono il Natale il nuovo numero del trimestrale Il Mosaico. In tutta la diocesi il periodico di approfondimento pastorale è diffuso in abbinata ai bollettini parrocchiali, strumenti preziosi di comunicazione locale sempre presenti nella quasi totalità delle parrocchie, in quella sinergia tra informazione di prossimità e occasione di approfondimento resa possibile dalla sensibilità dei parroci e dall’impegno di tanti volontari della “Buona stampa” che dedicano il proprio tempo per portare la voce della comunità cristiana in tutte le case del quartiere o del proprio paese.

E proprio i volontari sono protagonisti di un numero natalizio realizzato dalla redazione di TeleRadio Cremona Cittanova con la consulenza pastorale della Caritas diocesana. Il tema di copertina, infatti, è quello della carità che non si copre gli occhi di fronte alle povertà – vicine o lontane – che la nostra società spesso genera.

«La povertà – si legge nel breve abstract che apre l’edizione del Natale 2024 – è descritta da numeri in aumento e aree di fragilità sempre più vaste, apre ferite profonde e genera oscure solitudini. Tanti, ogni giorno, raccolgono la sfida con generosità. Ma a volte sembra non bastare: serve nuovo slancio, sentirsi responsabili, unire le forze, continuare a “fare per…” imparando sempre meglio a “stare con…”».

Una finestra aperta dunque sulle fragilità che chiamano tutti, e i cristiani in particolare, ad aprire le porte e a tendere una mano.

Una finestra che si apre sul dramma dei senza tetto di cui racconta L’Osservatore di Strada, progetto di comunicazione sociale nato in seno al quotidiano della Santa Sede e raccontato sulle pagine de Il Mosaico dal suo curatore, Piero Didomenicantonio; una finestra sulla grave emergenza delle carceri italiane su cui pone l’attenzione la puntuale analisi di Fulvio Fulvi, nella rubrica curata dalla redazione di Avvenire. Non mancano però storie del territorio, come quella di Diane, giovane mamma di Cassano d’Adda che ha trovato in un gruppo di volontari un aiuto concreto e una nuova strada per il futuro suo e della sua famiglia.

Storie di sofferenza e riscatto, di emarginazione e di relazione, volti e nomi reali che attendono di essere incontrati e che scuotono la quotidianità delle nostre case e delle nostre comunità in questi giorni di preparazione al Natale e al Giubileo che – per usare le parole del vescovo Napolioni – si spinge ad «aprire le porte» per metterci in cammino «come pellegrini di speranza».




Natale “a porte aperte”. Il messaggio del Vescovo per il Natale

D’inverno, con il freddo, non si possono tenere aperte le porte! Certo, ma forse osare riaprirle (quelle del cuore, delle relazioni, della fiducia…) è l’unico modo per scaldarsi, vivere e sperare. Quante porte vengono invece sbattute e sbarrate, quanti confini si attrezzano di muri e trincee. Quante porte restano mute e immobili, davanti a chi bussa per chiedere aiuto. Anche le porte delle chiese dovrebbero essere più aperte, come braccia materne, per offrire ascolto e consolazione, a chi magari senza saperlo cerca proprio Dio…

È noto il detto “quando una porta si chiude, si apre un portone” (attribuito allo scienziato A. Graham Bell). Ne conosciamo anche una versione “religiosa”, che suona così: “Quando Dio chiude una porta, apre una finestra”. Ce lo diciamo quando la vita ci prova, quando siamo in crisi, quando sembra di essere in un vicolo cieco. E oggi questa sensazione si fa collettiva, come una pandemia dell’anima, a cui l’unica reazione possibile pare quella della rabbia o dell’indifferenza, della violenza o della paura, della piccola e grande guerra.

Ma il presepe accade, anche oggi, più che mai. Non come romantica cornice delle feste, ma come mistero ed evento dell’Incarnazione di Dio nell’uomo, nella storia. E il presepe, che sia nella grotta o nella stalla, non ha mai porte, ed è illuminato dalle stelle… per accogliere pastori e Magi, tutti chiamati all’incontro con il Salvatore del mondo.

Quest’anno, il presepe apre una porta speciale, detta “santa”, per farci vivere il Giubileo, speciale esperienza di grazia e di fede, che il popolo di Dio potrà fare ovunque, non solo a Roma o nelle chiese giubilari. Ci faremo tutti “pellegrini di speranza”: questa infatti è la condizione umana da riscoprire, la chiamata al cammino spirituale da intraprendere. Lo faremo con semplicità, in tanti modi, luoghi e momenti, cominciando dalle nostre cattedrali nel pomeriggio di domenica 29 dicembre. Per riaprire porte dai cardini arrugginiti e cigolanti, mettendo olio sulle ferite delle nostre storie, nella riconciliazione che la Misericordia di Dio rende sempre possibile.

Questo mondo chiede alla Chiesa di vivere la sua missione nello stile della prossimità. Percò i “veri cantieri del giubileo” sono cantieri di ascolto, condivisione, rinnovamento. Dove è benvenuto l’apporto di ciascuno: è sufficiente ospitare i vicini, conoscere le periferie, andare incontro a qualche solitudine, vincere pregiudizi e dialogare con chi ci appare diverso e distante… per fare insieme Giubileo, sperimentando che la gioia del Natale cambia lo sguardo su ogni cosa, ogni giorno dell’anno.

Il Dio fatto bambino ci salva e ci sfida, e ogni bambino ci ripropone la responsabilità di un concreto impegno perché il suo futuro sia degno dei figli di Dio, un futuro di pace e di giustizia. Non possiamo rimandare, perché questo è il momento tanto critico quanto favorevole, l’anno di grazia, quando Dio stesso ci bussa alla porta per rinnovare bellezza e forza della nostra piccola vita.

Non credo esistano auguri più belli!

 +Antonio Napolioni
 Vescovo di Cremona




Gli auguri del Vescovo alla Curia: «Sempre meglio e sempre più insieme»

 

Nella mattinata di venerdì 20 dicembre i responsabili, gli addetti e i collaboratori degli Uffici di Curia si sono ritrovati insieme al vescovo Antonio Napolioni per il tradizionale momento di auguri nell’imminenza del Natale.

L’incontro, iniziato intonando il tipico canto natalizio “Gli angeli nelle campagne”, si è svolto all’ingresso degli uffici di Curia, accanto alla scena della Natività e l’albero di Natale addobbato con le palle decorative proposte quest’anno dal Museo diocesano.

A rivolgere al Vescovo gli auguri, a nome di tutti i presenti, è stato mons. Massimo Calvi, vicario generale e moderatore della Curia, che guardando al Giubileo che in diocesi sarà inaugurato il prossimo 29 dicembre ha ripreso l’immagine della porta, con il desiderio che anche la Chiesa cremonese e la Curia possano essere «casa dalle porte aperte»: aperte ai tanti bisogni e alle necessità di questo tempo, ma anche sempre «aperte sul mistero dell’incarnazione».

Il vescovo Antonio Napolioni ha quindi preso spunto da un passaggio dell’Inno delle Lodi – “Gesù, sole di grazia, ci chiama a vita nuova” – per una breve riflessione, occasione per ringraziare i propri collaboratori del lavoro svolto durante l’anno. «La vostra presenza – ha detto – è segno di una risposta alla chiamata». E ancora: «La nostra è un’esperienza vocazionale, segnata da una relazione, una chiamata e una risposta; un dono ricevuto e condiviso».

Il pensiero del vescovo è andato anche alle realtà incontrate in vista del Natale e in particolare quelle segnate da fragilità e sofferenze, come quanti sono ospiti delle diverse strutture della Caritas diocesana.

Da ultimo l’augurio a fare «sempre meglio e sempre più insieme», nella consapevolezza che il metro di misura non deve essere l’audience ma l’azione dello Spirito.

Nella preghiera dell’Angelus un particolare ricordo di vicinanza è andato alla famiglia Canevari, e in particolare Fiorinda per la scomparsa giovedì del marito Pier Vincenzo.

Lo scambio degli auguri è proseguito in modo informale nel rinfresco che ha concluso la mattinata nella sala riunioni della Curia.




“Capolavori da collezione”: il 12 gennaio visita guidata speciale con il curatore nel giorno di chiusura

Il Museo Diocesano di Cremona annuncia un evento speciale in occasione del giorno di chiusura della mostra “Capolavori da collezione. Da Neri di Bicci a Piccio”. Domenica 12 gennaio, alle 10.30, il curatore del Museo Stefano Macconi accompagnerà i visitatori in una visita guidata esclusiva, offrendo approfondimenti sui quindici dipinti esposti, selezionati da una prestigiosa collezione privata cremonese.

Opere che si distinguono per la loro varietà stilistica e iconografica, accomunate da un alto livello qualitativo, frutto di una selezione meticolosa.

Tra gli artisti presenti, spiccano figure di rilievo come Neri di Bicci, Sigismondo Coccapani, Moretto, Langetti, Piccio e Giacomo Trecourt, oltre a un significativo nucleo di opere di maestri cremonesi.

Questa visita rappresenta un’occasione unica per concludere in bellezza l’esperienza della mostra, lasciandosi guidare da un esperto nel cuore della collezione. Il costo della visita guidata è di 5 euro e i posti sono limitati. È dunque obbligatoria la prenotazione, contattando la biglietteria del Museo Diocesano al numero 0372-495082 oppure inviando una mail a info@museidiocesicremona.it.

 

“Capolavori da collezione” in mostra sino al 12 gennaio al Museo diocesano di Cremona




Al via la cabina di regia regionale dell’Accordo “INPS per tutti” della Lombardia: coinvolta anche Caritas Cremonese

Anche il direttore di Caritas Cremonese, don Pierluigi Codazzi, ha preso parte lo scorso 5 dicembre al primo tavolo tecnico regionale previsto dall’Accordo “INPS per tutti” della Lombardia, svolto con ANCI Lombardia e le 10 Caritas diocesane della Lombardia, con il coinvolgimento delle Direzioni provinciali INPS della Lombardia, e coordinato dalla Direzione regionale dell’INPS. L’Accordo regionale “INPS per tutti” della Lombardia si iscrive nella cornice dell’Accordo nazionale sottoscritto il 14 marzo con l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale e promuovere il contrasto alla povertà nel territorio di riferimento. Tra le prossime azioni che vedranno coinvolta anche la Caritas diocesana di Cremona anche la firma di una convenzione a livello provinciale.

La cabina di regia regionale è nata con lo scopo di monitorare e coordinare le linee d’intervento degli attori territoriali coinvolti, con la sottoscrizione di specifiche intese locali volte a individuare le azioni più idonee a favorire l’accesso alle prestazioni dell’Istituto di singoli e di nuclei familiari in stato di povertà o di grave marginalità sociale.

In particolare, le intese territoriali recepiranno quelle iniziative locali già intraprese e ne promuoveranno di nuove, diffondendo il Progetto “INPS per tutti”, anche con il coinvolgimento delle Associazioni del terzo settore che manifesteranno il proprio interesse ad aderire all’iniziativa.

Tra le diverse linee di azione, si segnala la specifica linea in favore delle donne vittime di violenza di genere che è volta a creare un’efficace rete di sostegno per le donne inserite in programmi di protezione. Tale rete di sostegno si attiverà attraverso l’istituzione di un canale diretto tra INPS, centri antiviolenza e case rifugio, oltre che con i Comuni, la Caritas e le altre associazioni impegnate su tale fronte.

Per entrare in contatto con i consulenti dell’INPS sarà possibile utilizzare anche il canale web meeting, mediante il supporto dei Comuni che attiveranno il Punto Utente Evoluto (PUE).

Per ogni utile approfondimento, si rimanda alla sezione del sito dedicata al progetto: INPS in rete per l’inclusione




Un 2025 di grandi mostre al Museo Diocesano

 

Le mostre del 2025 dei Musei della Diocesi di Cremona sono state presentate in una conferenza stampa nel pomeriggio di mercoledì 18 dicembre presso la Curia Vescovile. Tre le mostre che sono state svelate da don Gianluca Gaiardi e Stefano Macconi, rispettivamente Direttore e curatore del Museo Diocesano di Cremona.

All’inizio della presentazione anche un saluto da parte dell’assessore alla Cultura del Comune di Cremona Rodolfo Bona che ha sottolineato come «la cultura è un patrimonio condiviso, un luogo dove cittadini e visitatori possono sentirsi parte della nostra città e vivere appieno il legame con il territorio», ringraziando poi chi ogni giorno contribuisce ad arricchire l’offerta culturale di Cremona e sottolineando l’importanza della collaborazione tra le istituzioni culturali cittadine.

Un aspetto sottolineato nella sua introduzione anche da don Gianluca Gaiardi: «I temi trattati dalle tre mostre più significative del 2025 vogliono consolidare il lavoro che il Museo Diocesano ha portato avanti in questi primi tre anni di vita, rafforzando il rapporto con i maggiori musei nazionali».

È toccato poi a Stefano Macconi presentare nel dettaglio le tre mostre che caratterizzeranno l’anno espositivo del Museo diocesano di Cremona.

Si inizierà a gennaio con la terza mostra dedicata alla fotografia contemporanea in collaborazione con il Festival della Fotografia Etica di Lodi, diretto da Alberto Prina. Attraverso gli scatti del fotografo Pablo Piovano, selezionati dalla curatrice Laura Covelli, scopriremo le storie dei Mapuche, popolo ancestrale presente nel sud della Patagonia fra Cile e Argentina. La mostra, dal titolo Mapuche, il ritorno delle voci antiche è un reportage sulla vita quotidiana del popolo ancestrale dei Mapuche che vive nel sud della Patagonia cilena, su entrambi i lati della cordigliera delle Ande. Nonostante abbia subito un genocidio è riuscito a resistere all’invasione Inca, all’invasione della corona spagnola e alla formazione degli stati argentino e cileno.

Oggi, i Mapuche si trovano a fronteggiare l’avanzata delle grandi compagnie petrolifere, delle centrali idroelettriche, delle aziende forestali e minerarie, e le conseguenze della pratica del fracking e dell’agricoltura intensiva. Il fotografo argentino Pablo Ernesto Piovano documenta con grande sensibilità e profondità le lotte di questo popolo per difendere la propria terra, lingua, cultura e i rituali, legati alla natura e alla cosmologia indigena, che sono al centro della resistenza culturale di questo popolo, che si riconosce nella celebrazione di un legame profondo con la Terra Madre e l’equilibrio con l’ambiente. Nonostante la repressione e la stigmatizzazione da parte dei governi, i Mapuche continuano a praticare cerimonie di preghiera comunitaria, proteggendo i loro luoghi sacri. Le fotografie di Piovano catturano non solo la bellezza di questa cultura millenaria, ma anche le difficoltà che questo popolo deve affrontare per preservare le proprie tradizioni e il coraggio con cui lottano per la loro sopravvivenza e dignità.

Seguirà la mostra dedicata al grande pittore cremonese Giovan Battista Trotti detto il Malosso. Il progetto è stato costruito insieme agli altri due curatori, la dott.ssa Raffaella Poltronieri e il direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza Antonio Iommelli strutturando una mostra su due sedi, il nostro Museo Diocesano e l’importante istituzione piacentina. Nell’esposizione cremonese, dal titolo Il Cavalier Malosso: un artista cremonese alla corte dei farnese, un approfondimento speciale sarà dedicato al sistema artistico-imprenditoriale della Cremona cinquecentesca, di cui la bottega del Malosso fu un esempio di eccellenza. Nel percorso espositivo cremonese, i visitatori potranno osservare dal vivo il restauro di un’opera pittorica del Malosso, curato dallo Studio Manara Perni.

Questo intervento offrirà l’opportunità di scoprire le tecniche, i materiali e le pratiche necessarie per la realizzazione di un dipinto nel Cinquecento. Saranno inoltre organizzati laboratori didattici per tutti i gradi scolastici, volti a stimolare la curiosità e l’apprendimento attraverso attività pratiche e interattive. Per gli studenti universitari delle discipline artistiche, umanistiche e scientifiche saranno proposte visite mirate con approfondimenti specifici. In giorni prestabiliti, sarà possibile dialogare con i restauratori impegnati nel restauro aperto, per scoprire i processi di conservazione e restauro delle opere.

Concluderà l’anno la mostra-evento su Boccaccio Boccaccino: “eccellente pittore” del Rinascimento, prima mostra monografica al pittore realizzata in occasione del cinquecentesimo anniversario della sua morte. La mostra sarà curata del dott. Francesco Ceretti (Università degli Studi di Pavia) e del dott. Filippo Piazza (funzionario storico dell’arte della Soprintendenza SABAP di Cremona, Lodi e Mantova) e vedrà la collaborazione tra il Museo Diocesano di Cremona ed alcuni dei più importanti Musei d’Italia che ospitano le tele del maestro ferrarese.

L’anno 2025 segna i 500 anni dalla morte del Boccaccino, il cui contributo artistico, definito da Giorgio Vasari come “raro” ed “eccellente”, non è stato mai oggetto di una mostra dedicata. Il Museo Diocesano è il contesto ideale per ospitare questa mostra, grazie alla presenza di altre opere capitali dell’artista, come l’Annunciazione Ludovisi, la Crocifissione e la Sacra Famiglia con Maria Maddalena. Questo nucleo di capolavori rafforza il ruolo del museo come centro culturale e artistico di riferimento, con una mostra che intende promuovere nuove ricerche accademiche e a dare risalto a un maestro poco noto al grande pubblico, ma fondamentale per la cultura figurativa del Rinascimento italiano, consolidando al contempo la rilevanza di Cremona come polo di eccellenza culturale e turistica. L’iniziativa si inserisce inoltre nel quadro delle celebrazioni giubilari del 2025, contribuendo alla valorizzazione della Cattedrale di Cremona, sede del ciclo di affreschi cinquecenteschi nella navata centrale, opera monumentale avviata proprio da Boccaccino.

Il 2025 si preannuncia un anno di straordinaria importanza per i Musei della Diocesi di Cremona. Per chi desidera vivere appieno questa ricca offerta culturale torna anche quest’anno l’opportunità di sottoscrivere l’abbonamento annuale 2025.
Con un costo annuale di 20 euro, la Tessera abbonamento 2025 consente l’accesso illimitato per tutto il 2025 alle sedi del polo (Museo Verticale del Torrazzo, Museo Diocesano e Battistero) e comprende anche l’ingresso gratuito a tutte le esposizioni temporanee e a tutti gli eventi organizzati presso queste sedi da gennaio a dicembre. “La meraviglia quando vuoi”: con questo abbonamento, l’arte diventa accessibile ogni volta che lo si desidera. Un invito a sentirsi a casa tra i capolavori dell’arte religiosa della nostra storia, che si tratti di una pausa piacevole durante la giornata o di un evento serale.

L’abbonamento può essere sottoscritto presso la biglietteria del Museo Diocesano, dove verrà consegnata la tessera valida per tutto il 2025, caratterizzata dall’immagine della Vergine raffigurata da Boccaccio Boccaccino nella sua meravigliosa Annunciazione, una delle meraviglie dell’esposizione permanente del Museo Diocesano. Per entrare e visitare le sedi del polo, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 basterà esibire la tessera 2025 all’ingresso. Il personale del museo sarà disponibile a fornire tutte le informazioni sui servizi inclusi.

«Tutti i musei del Polo Museale della Diocesi lavorano per coinvolgere sempre di più i visitatori e in particolare i nostri concittadini: vogliamo che le persone vivano il Museo attraverso mostre ed eventi, sentendo la città come un proprio patrimonio da conoscere e ammirare».

Grandi collaborazioni, valorizzazione degli artisti cremonesi e didattica sono dunque alcuni dei temi chiave che guideranno l’anno espositivo di un museo “giovane”, impegnato anche a valorizzare il lavoro delle nuove generazioni: dagli studiosi, molti dei quali cremonesi, coinvolti nella progettazione e realizzazione delle mostre, agli studenti e agli appassionati d’arte.




Per Casalasco Natale di solidarietà al fianco di Banco Alimentare

Gruppo Casalasco ha rinnovato anche per il 2024 il suo sostegno al Banco Alimentare per un Natale di solidarietà. L’iniziativa, rivolta alle famiglie e alle persone che si trovano in difficoltà, prevede una donazione economica a favore di Banco Alimentare che consentirà il recupero e la distribuzione di alimenti alle persone bisognose, attraverso le organizzazioni partner territoriali, pari a 100mila (un “pasto equivalente” corrisponde a un mix di 500 grammi di alimenti in base ai Larn – Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana). Casalasco, da sempre attento ai bisogni della popolazione del territorio in cui opera, ha esteso anche quest’anno la donazione a livello nazionale, al fine di aiutare il maggior numero possibile di persone. L’iniziativa benefica attuata da Casalasco in occasione delle festività natalizie si aggiunge alla collaborazione contro lo spreco alimentare che il Gruppo, donando periodicamente i suoi prodotti, porta avanti con l’organizzazione già da diversi anni.

«Riuscire a portare un aiuto concreto alle persone attraverso il cibo, fulcro di tutta la nostra attività, per noi ha un significato profondo, che ha radici nella nostra cultura aziendale – dichiara Costantino Vaia, Amministratore Delegato di Casalasco -. Anche in questa occasione abbiamo rinnovato con entusiasmo il nostro impegno al fianco di Banco Alimentare, perché è un punto di riferimento prezioso nel tessuto sociale italiano e ci rende parte di una catena di solidarietà che valorizza ulteriormente tutta la nostra filiera».

«Siamo grati a Casalasco che per il secondo anno ci ha voluto al suo fianco per questa iniziativa benefica. Per noi è importante poter contare sul sostegno costante di aziende partner per poter continuare la nostra opera quotidiana, in particolare in un periodo difficile e complesso come questo che mette in serie difficoltà migliaia di persone. Siamo certi che il nostro percorso con Casalasco potrà proseguire con sempre maggior responsabilità a vantaggio di tante famiglie in difficoltà», così Giovanni Bruno, presidente Fondazione Banco Alimentare ETS.




Bando “Alternative” di Fondazione Cariplo, tra i 25 progetti ammessi 10 fanno parte delle Cer del progetto diocesano

Il Cda di Fondazione Cariplo ha approvato la graduatoria dei progetti finalizzati a sviluppare le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) caratterizzare da finalità solidali e a sostenere gli enti che intendono realizzare investimenti nella produzione di energia rinnovabile messa a disposizione della CER.

Sono stati ammessi 25 progetti, per un contributo complessivo deliberato di € 1.582.700. Dei progetti risultati aggiudicatari, 10 sono quelli promossi da enti (Comuni, Parrocchie, Enti del terzo settore) del territorio diocesano che hanno aderito al progetto CER promosso dalla Diocesi di Cremona, per un contributo complessivo di € 517.300.

 

I 10 progetti ammessi

1. Progetto promosso dal Comune di Persico Dosimo (ente capofila) a cui è stato assegnato un contributo di € 28.500, così suddiviso:
Comune di Persico Dosimo € 11.000
Comune di Corte de Frati € 7.000
Cooperativa sociale Nazareth € 10.500

2. Progetto promosso dal Comune di Casalmaggiore (ente capofila) a cui è stato assegnato un contributo di € 100.000, così suddiviso:
– Comune di Casalmaggiore € 80.000
Parrocchia S. Stefano € 10.000
– Parrocchia S. Leonardo € 10.000

3. Progetto promosso dal Comune di Caravaggio (ente capofila) a cui è stato assegnato un contributo di € 100.000, così suddiviso:
– Comune di Caravaggio € 70.000
– Parrocchia Santi Fermo e Rustico € 20.000
– Parrocchia S. Vitale € 10.000

4. Progetto promosso dal Comune di Paderno Ponchielli (ente capofila) a cui è stato assegnato un contributo di € 45.500, così suddiviso:
– Comune di Paderno Ponchielli € 33.000
– Parrocchia di Paderno Ponchielli € 5.500
– Comune di Olmeneta € 7.000

5. Progetto promosso dal Comune di Castelverde a cui è stato assegnato un contributo di € 78.600

6. Progetto promosso dal Comune di Scandolara Ravara (ente capofila) a cui è stato assegnato un contributo di € 29.700, così suddiviso:
– Comune di Scandolara Ravara € 15.500
– Comune di Martignana di Po € 14.200

7. Progetto promosso dal Comune di Vescovato a cui è stato assegnato un contributo di € 50.000

8. Progetto promosso dal Comune di Bonemerse a cui è stato assegnato un contributo di € 11.000

9. Progetto promosso dal Comune di Pieve San Giacomo a cui è stato assegnato un contributo di € 24.000

10. Progetto promosso dal Comune di San Bassano (ente capofila) a cui è stato assegnato un contributo di € 50.000, così suddiviso:
– Comune di San Bassano € 24.200
– Comune di Martignana di Po € 25.800

 

Le prime CER in iocesi di Cremona

Sono 6 le le CER promosse dalla Diocesi di Cremona e già costituite nella forma giuridica di Fondazioni di partecipazione. Tutte hanno la medesima impostazione: i soci fondatori sono solo Enti che rappresentano l’interesse pubblico e collettivo del territorio, quali i Comuni, le Parrocchie e gli Enti del Terzo Settore/Fondazioni Onlus. Ora le CER si stanno aprendo all’adesione dei privati cittadini e delle imprese, secondo le disposizioni di legge.

Le CER finora costituite sono:

  • “Fondazione CER Fonte ETS” con sede a Caravaggio costituita da 8 Enti sottesi alla medesima cabina primaria: i Comuni di Caravaggio e Fornovo San Giovanni, le Parrocchie di Caravaggio, Masano, Fornovo San Giovanni e Vailate, la Fondazione “Don Pidrì e Don Pierino” in Caravaggio e la Fondazione Asilo infantile “Don Arturo Bietti” in Fornovo San Giovanni
  • “Fondazione CER Soresina – San Bassano ETS” con sede a Soresina costituita da 6 Enti sottesi alla medesima cabina primaria: i Comuni e le Parrocchie di Soresina e San Bassano insieme due fondazioni del territorio: la Fondazione Benefattori Soresinesi onlus di Soresina e la Fondazione Istituto Carlo Vismara – Giovanni De Petri onlus di San Bassano
  • “Fondazione Comunità Energetica Rinnovabile Solidale Elettra ETS”” con sede a Castelverde costituita da 13 Enti sottesi su due cabine primarie: i Comuni di Castelverde, Casalbuttano ed Uniti, Olmeneta, Paderno Ponchielli, Corte de’ Frati, Persico Dosimo e Pozzaglio ed Uniti, le Parrocchie di Castelverde, Casalbuttano, Paderno Ponchielli e Corte de’ Frati, la Fondazione Opera Pia SS Redentore in Castelverde e la Cooperativa Nazareth in Persico Dosimo
  • “Fondazione CER Postumia ETS” con sede a Sospiro costituita da 15 Enti sottesi a due cabine primarie: i Comuni di Sospiro, Vescovato, Pieve San Giacomo, Bonemerse, Malagnino e Grontardo, le Parrocchie di Sospiro, Vescovato, Pescarolo, Pieve San Giacomo e Malagnino, la Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro, la Fondazione Esilda e Francesco Soldi in Vescovato, la Fondazione Elisabetta Germani in Cingia de’ Botti e Cosper Impresa Sociale in Pieve San Giacomo.;
  • “Fondazione CER T.O.P. Energie ETS” con sede a Gussola costituita da 14 Enti sottesi a due cabine primarie: i Comuni di Gussola, Piadena Drizzona, San Giovanni in Croce, Scandolara Ravara, Martignana Po e Rivarolo Mantovano, le Parrocchie di Gussola, Piadena, San Giovanni in Croce, Scandolara Ravara e Rivarolo Mantovano, l’Associazione Amici di Emmaus di Torre de’ Picenardi, l’Ospedale Aragona di San Giovanni in Croce e la Fondazione Tosi Cippelletti di Rivarolo Mantovano
  • “Fondazione CER casalasco viadanese ETS” con sede a Viadana costituita da 16 Enti sottesi a tre cabine primarie: i Comuni di Viadana, Casalmaggiore, Commessaggio e Pomponesco, le Parrocchie di Viadana (Santa Maria Assunta in Castello e San Pietro Apostolo), Cicognara, Casalmaggiore (Santo Stefano protomartire e San Leonardo), Commessaggio e Pomponesco, Fondazione Grassi in Viadana, Fondazione Carlo Busi in Casalmaggiore, Fondazione Mazzucchini in Pomponesco, Cooperativa Palm Work & Project in Viadana e la Scuola materna Sant’Albino in Commessaggio.

In totale le prime CER vedono il coinvolgimento di 72 Enti, di cui 27 Comuni, 27 Parrocchie e 18 ETS.




Banco BPM, Cooperfidi Italia e CSI, insieme per lo sport dilettantistico italiano

Banco BPM, Cooperfidi Italia Società Cooperativa e CSI-Centro Sportivo Italiano hanno siglato a Roma un accordo finalizzato a supportare le Società e Associazioni sportive dilettantistiche, associate al CSI, attive sul territorio nazionale e che necessitano di finanziamenti da destinare alla costruzione, ampliamento o ammodernamento dei propri impianti sportivi, in cui praticare attività amatoriali.

Nel quadro dell’accordo, Banco BPM metterà a disposizione delle società/associazioni sportive dilettantistiche aderenti al CSI una serie di prodotti dedicati utili sia ad accedere a bandi pubblici, sia ad ottenere prefinanziamenti o erogazioni di mutui per realizzare le strutture sportive nelle quali svolgere quotidianamente le attività motorie. Cooperfidi Italia offrirà invece alle medesime società/associazioni sportive la possibilità di usufruire di garanzie per facilitare l’accesso al credito e ottenere così le risorse finanziarie necessarie alla loro crescita e alla promozione dell’attività.

Vittorio Bosio, presidente nazionale del CSI, commenta: «Siamo molto soddisfatti di questo accordo che ribadisce l’attenzione e la sensibilità di Banco BPM e Cooperfidi Italia al mondo sportivo delle Parrocchie e degli Oratori, che sono da sempre un punto di riferimento per le nostre comunità. La condivisione dei valori con queste due importanti realtà permetterà di semplificare l’accesso al credito per intervenire sugli impianti e sulle strutture per consentire a bambini/e e ragazzi/e di svolgere attività sportive sempre più di qualità».

«I valori fondanti di Cooperfidiitalia – precisa Dino Forini, direttore generale Cooperfidi Italia Soc. Coop. – trovano riscontro nell’attività motoria come momento di cultura ed aggregazione ed espressione di valori etici come la solidarietà, l’impegno, l’inclusione e l’amicizia. Ecco perché da sempre siamo vicini allo sport di base ed all’ associazionismo sostenendo sia l’attività corrente che i progetti di rafforzamento strutturale. Colgo l’occasione per ringraziare Banco BPM e CSI per l’opportunità di siglare un importante accordo che conferma a Cooperfidi Italia il ruolo di confidi di riferimento dell’economia sociale anche nell’ambito sportivo. È l’inizio di un percorso comune che ci auguriamo lungo e proficuo teso a sostenere e sviluppare i valori a base dell’associazionismo».

Stefano Bolis, responsabile Direzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore di Banco BPM Spa, commenta:  «Con questo accordo vogliamo ampliare e rinnovare il sostegno allo sport dilettantistico del nostro Paese che trova una delle sue più importanti espressioni nell’attività degli associati al Centro Sportivo Italiano, soprattutto in termini di accessibilità e inclusività. E grazie al coinvolgimento di Cooperfidi Italia sarà possibile assicurare che i finanziamenti a favore delle società interessate possano essere garantiti adeguatamente ed erogati nel modo più sicuro e fluido possibile. Lo sport è un grandissimo spazio sociale di formazione in cui si imparano, mettendoli in pratica, valori positivi come la dedizione, la lealtà e il senso di comunità. Per questo – conclude Bolis – Banco Bpm si impegna da sempre, in modo concreto, a promuoverne la diffusione e la pratica».

Banco Bpm, terzo gruppo bancario italiano, è una realtà solida che opera sul territorio nazionale con 1400 filiali a servizio di circa 4 milioni di clienti, forte di una presenza radicata nel Nord Italia. Una rete capillare a servizio di famiglie e imprese, una profonda conoscenza del mercato e soluzioni innovative sono alla base della sua forza. Il Gruppo Banco Bpm opera nel solco della tradizione delle banche popolari generando redditività e uno sviluppo sostenibile per tutti gli stakeholder nei vari territori in cui è presente.

Cooperfidi Italia Soc. Coop. è invece il Confidi di riferimento dell’economia cooperativa sociale, del terzo settore e del settore primario: specializzato nel rilascio di garanzie, opera con lo scopo di ridurre la distanza tra le aziende socie (piccole/medie imprese cooperative e non) e l’accesso al credito, attraverso una collaborazione professionale e leale, finalizzata al conseguimento del risultato del socio/cliente.




Il programma delle celebrazioni natalizie con il Vescovo

Sarà come ogni anno la Cattedrale di Cremona il cuore delle celebrazioni presiedute dal vescovo Antonio Napolioni in occasione del Natale e anche nel contesto dell’inizio del Giubileo 2025.

Le liturgie di Natale si apriranno martedì 24 dicembre, a mezzanotte, con la Messa della Notte di Natale; mentre la mattina di mercoledì 25 dicembre, alle 11, monsignor Napolioni presiederà il solenne Pontificale del Giorno di Natale. Entrambe le celebrazioni potranno essere seguite in diretta tv su CR1 (canale 19) e in streaming attraverso il sito internet www.diocesidicremona.it e i canali social ufficiali della Diocesi di Cremona (facebbok e youtube). Le Messe saranno animate con il canto dal Coro della Cattedrale diretto dal maestro don Graziano Ghisolfi e all’organo dai maestri Fausto Caporali e Marco Ruggeri. Il servizio liturgico, coordinato dal cerimoniere vescovile don Matteo Bottesini, sarà garantito dagli studenti di Teologia del Seminario di Cremona.

Il giorno di Natale, come ormai consuetudine, il vescovo Antonio Napolioni inizierà la giornata celebrando l’Eucaristia per i detenuti della casa circondariale di Cremona. Nel pomeriggio del 25 dicembre, invece, sarà al Santuario di Caravaggio, dove alle 16 presiederà la Messa in basilica.

La mattina di giovedì 26 dicembre, nella festa di santo Stefano, come tradizione il Vescovo farà visita alla comunità claustrale di Soresina presso il Monastero della Visitazione, dove alle 8 presiederà l’Eucaristia.

Ulteriore appuntamento nel pomeriggio del 29 dicembre per l’inizio diocesano del Giubileo: alle 17 l’appuntamento è nella chiesa di Sant’Agostino, da dove partirà il pellegrinaggio verso la Cattedrale dove si svolgerà la celebrazione eucaristica. L’intero evento potrà essere seguito in tv e sul web.

Nel pomeriggio di martedì 31 dicembre alle 18 sempre nella chiesa di Sant’Agostino, a Cremona, il vescovo celebrerà la Messa di ringraziamento per l’anno trascorso, caratterizzata dal canto del Te Deum.

All’indomani, alle 11 a San Sigismondo e alle 18 in Cattedrale monsignor Napolioni presiederà la Messa nella solennità di Maria Madre di Dio e 58ª Giornata mondiale della pace. Il 1° gennaio la celebrazione delle 11 in Cattedrale sarà trasmessa in diretta tv e web.

Lunedì 6 gennaio, nella solennità dell’Epifania il vescovo presiederà l’Eucaristia alle 11 in Cattedrale (diretta tv e web): sarà una vera Festa dei popoli con la partecipazione delle diverse comunità cattoliche con fedeli di origine straniera che animeranno la Messa, in più lingue, con i canti delle varie tradizioni.

Alle 17, infine, monsignor Napolioni presiederà i Secondi Vespri dell’Epifania nella chiesa di San Sigismondo, a Cremona, nel ricordo anche dei 17 anni dalla posa della clausura sul monastero domenicano.