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Da martedì in Cattedrale la “Scuola di preghiera” guidata dal Vescovo

“Maria insegnaci a pregare” è lo slogan scelto per la “Scuola di preghiera” che il vescovo Antonio Napolioni guiderà in Cattedrale nelle serate dei cinque martedì di ottobre (ore 21). Uno slogan che è invito a riflettere sull’importanza della preghiera nella vita quotidiana dei credenti.

Ad accompagnare il percorso anche la presenza, in Cattedrale, della statua della Madonna Nera, solitamente custodita a Cremona nel santuario lauretano di Sant’Abbondio. La “Scuola di preghiera”, infatti si colloca nell’ambito delle iniziative del quarto centenario della Santa Casa di Loreto in città, ma anche a conclusione di un anno – il 2024 – che Papa Francesco ha voluto come “Anno della preghiera” come preparazione al Giubileo 205.

Proprio il Papa ha dato le indicazioni sui temi da affrontare nelle diocesi di tutto il mondo. Tematiche che il vescovo Napolioni svilupperà nei cinque martedì di ottobre in Cattedrale attraverso lo stile tipico della preghiera di Taizé.

Dopo la serata introduttiva sulla preghiera nella vita personale, nei martedì sera seguenti il vescovo toccherà in ordine: lo stile dell’adorazione, della lode e del ringraziamento, l’intercessione e la supplica sotto la croce.

Sarà dunque l’occasione per imparare nuovi modi di relazionarsi con Dio, guidati dal vescovo che nella prima serata coinvolgerà anche alcuni rappresentanti di luoghi di vita come l’ospedale, il carcere, le fabbriche, le famiglie.

«Se da una parte stiamo tutti un po’ soffrendo di fronte alle chiese che si svuotano e le assemblee liturgiche con sempre meno partecipazione di fedeli, – spiega don Umberto Zanaboni, incaricato diocesano per il Primo annuncio – dall’altra è proprio bello vedere che il vescovo, il pastore della Chiesa diocesana, si metta in gioco in prima persona radunando in Cattedrale laici, religiosi, presbiteri, uomini e donne di buona volontà, per dire a tutti quanto è importante la preghiera e trasmettere alcune forme del pregare».

L’appuntamento, rivolto dunque all’intera diocesani, ma in modo particolare per le comunità della città di Cremona e del circondario, è ogni martedì, dal 1° al 29 ottobre, alle 21 in Cattedrale, dove il vescovo Antonio Napolioni guiderà i fedeli in questa “scuola di preghiera” per imparare a pregare e capire l’importanza di stare alla presenza di Dio.

Locandina dell’iniziativa

 

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La Santa Casa di Loreto a Sant’Abbondio, il 26 settembre al via il ciclo di conferenze

Nell’ambito del IV Centenario di fondazione del santuario lauretano di Cremona, la Parrocchia di Sant’Abbondio con la Società Storica Cremonese promuove una serie di incontri culturali, tracce e spunti di memorie sulla Santa Casa di Loreto a Sant’Abbondio. i quattro incontri sono in programma alle 17 presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, in via Sant’Antonio del Fuoco 9A.

Primo appuntamento giovedì 26 settembre con il parroco di Sant’Abbondio, don Andrea Foglia, che parlerà di “La Santa Casa di Loreto, il fenomeno delle “copie” e la fondazione cremonese del 1624″.

A volere la Santa Casa di Cremona Giovan Pietro Ala, nobile e decurione cremonese, la cui figura sarà approfondita venerdì 4 ottobre nell’incontro tenuto da Emilio Giazzi, della Società Storica Cremonese.

Di “Feste, ricorrenze e manifestazioni della devozione popolare dal 1630 alla metà del XIX secolo” si parlerà lunedì 28 ottobre con la relazione di Angela Bellardi, della Società Storica Cremonese, già direttrice dell’Archivio di Stato di Cremona.

L’ultimo appuntamento sarà nel pomeriggio di mercoledì 6 novembre con il curatore del Museo diocesano di Cremona, Stefano Macconi, che focalizzerà l’attenzione su “Un nucleo unitario di ex voto: le tavolette dipinte, nella prima metà del XVII secolo”.

 




Sabato 28 il convegno diocesano in Seminario

Il mese di settembre segna l’avvio del nuovo anno pastorale che la Chiesa cremonese ogni anno inaugura con due appuntamenti diocesani: uno più di carattere spirituale, affidando il nuovo cammino all’intercessione di santa Maria del Fonte, patrona della Diocesi insieme a sant’Omobono; l’altro per focalizzare l’attenzione sulle priorità pastorali che caratterizzeranno la vita della comunità diocesana e di quelle parrocchiali. Al pellegrinaggio diocesano a Caravaggio di domenica 22 settembre e al convegno diocesano in Seminario (necessario iscriversi) di sabato 28 settembre, si aggiunge quest’anno anche l’incontro del vescovo Antonio Napolioni con le “Presidenze” dei Consigli pastorali parrocchiali e unitari nelle cinque zone pastorali tra il 12 e il 20 settembre.

L’invito arriva direttamente dal Vescovo con una lettera indirizzata a sacerdoti e diaconi, religiose e religiosi, laici impegnati nei vari campi delle pastorale, così come negli organismi di partecipazione diocesani e parrocchiali o nella vita delle aggregazioni ecclesiali, per «entrare nel vivo del messaggio e dello stile che il Signore stesso ci chiama ad incarnare in questo tempo», nella consapevolezza che «tutti potremo contribuire con il nostro vissuto, l’intelligenza, la preghiera».

«Il bisogno di speranza – scrive ancora il vescovo – è profondo e diffuso, i segni di speranza ci sono nonostante le fosche diagnosi di tanti mali, il popolo di Dio cammina senza paura nella misura in cui – insieme, uniti – segue il Signore vivente, sotto lo sguardo di Colei che non si stanca mai di esserci Madre. Perciò vogliamo ritrovarci, per essere più capaci di rispondere alla nostra vocazione e missione. Mentre immagino la vostra stessa gioia nel ritrovarvi in parrocchia, vi auguro ogni bene e vi aspetto con fiducia».

Leggi la lettera d’invito del Vescovo

 

CLICCARE QUI
per partecipare al convegno pastorale del 28 settembre

 

 

Locandina degli eventi per l’avvio dell’anno pastorale

 

 

Le assemblee zonali con le Presidenze

In preparazione al Convegno pastorale diocesano, il Vescovo intende incontrare, zona per zona, i sacerdoti e i membri della presidenza dei Consigli pastorali parrocchiali o unitari (i vicepresidenti, possibilmente uomo e donna) insieme a parroci, vicari e collaboratori parrocchiali.

Gli incontri si svolgeranno alle 21 con il seguente programma:

  • giovedì 12 settembre – Zona 1 – Caravaggio, Centro di spiritualità del Santuario
  • lunedì 16 settembre – Zona 4 – Cicognolo, salone Giovanni Paolo II
  • martedì 17 settembre – Zona 3 – Cremona, Seminario Vescovile
  • giovedì 19 settembre – Zona 2 – Castelleone, Oratorio
  • venerdì 20 settembre – Zona 5 – Casalmaggiore, Oratorio Maffei

Sarà un’occasione di ascolto reciproco in cui condividere la fatica e la bellezza di un cammino condiviso, per vedere il percorso da intraprendere e pregare insieme.

L’invito è rivolto ai sacerdoti (parroci, vicari e collaboratori parrocchiali), insieme ai vicepresidenti dei Consigli pastorali, possibilmente individuati tra una donna e un uomo.

 

Il pellegrinaggio diocesano a Caravaggio

Il pellegrinaggio diocesano a Caravaggio si svolgerà nel pomeriggio di domenica 22 settembre. L’invito è esteso a tutte le componenti della Chiesa locale: sacerdoti, diaconi, religiose e religiosi, comunità parrocchiali, movimenti ecclesiali, gruppi associativi e tutti i laici, che potranno partecipare senza necessità di iscrizione o anche senza aderire a proposte organizzate.

L’accoglienza dei pellegrini sarà alle ore 15 nel giardino del Crocifisso, di fronte alla facciata principale della basilica, dove alle 15.15 inizierà la preghiera del Rosario. Al termine, dopo il canto delle litanie, il vescovo e i sacerdoti si recheranno davanti all’immagine di Maria per l’atto di affidamento. Seguirà alle 16, sempre negli spazi esterni del santuario, la Messa, che sarà trasmessa in diretta in tv e via streaming sui canali web e social della Diocesi.

I sacerdoti che intendono concelebrare la Messa delle ore 16 sono invitati a trovarsi alle ore 15.30 presso la Sagrestia della basilica portando il proprio camice personale (la casula sarà fornita dal Santuario). Alle 15.50 il vescovo e i sacerdoti concelebranti si recheranno davanti all’immagine di Maria per l’atto di affidamento dopo il canto delle litanie. Alle ore 16 inizierà quindi la processione iniziale della S. Messa. Per ragioni organizzative i sacerdoti sono invitati a a segnalare la propria presenza via e-mail all’indirizzo e-mail info@santuariodicaravaggio.org.

 

Il convegno pastorale in Seminario

Il successivo appuntamento ecclesiale, sempre aperto a tutti, sarà il convegno pastorale in programma sabato 28 settembre in Seminario, a Cremona. L’avvio dei lavori sarà alle 9 nel salone Bonomelli dove, dopo la preghiera e il saluto del vescovo Antonio Napolioni, interverrà il vescovo di Asti, Marco Prastaro, che, con uno sguardo già rivolto al Giubileo, aiuterà a introdurre il tema dell’anno pastorale, «Pellegrini di speranza».

Nel pomeriggio i lavori proseguiranno a gruppi seguendo tre “sentieri”: l’amicizia… che invera la comunione; la bellezza… che apre al mistero; la fragilità… che invoca la carità. La conclusione con il Vespro in chiesa alle 16.30.

Per ragioni organizzative è necessario iscriversi su www.diocesidicremona.it/convegno24.

 

 

“Pellegrini di speranza”: il messaggio del Vescovo con le Linee pastorali 2024/25




Venerdì a Brignano Gera d’Adda una serata sulla cura del territorio

Preservazione della natura, sensibilizzazione e cura del creato sono alcuni dei temi che Laudato si’, la seconda enciclica di papa Francesco, mette al centro del dibattito sociale degli ultimi anni. Ed è partendo dai temi dell’enciclica del Papa che venerdì 27 settembre, alle 20.45 a Brignano Gera d’Adda, nella sala del trono del Palazzo Visconti, si terrà un incontro culturale volto a mettere in luce i rischi che vive ogni giorno l’ambiente e il territorio.

Organizzato dal Gruppo Laudato si’ della zona pastorale 1, il convegno “Il nostro territorio è a rischio: noi, con le istituzioni, per la sua salvaguardia” intende offrire l’occasione per un dialogo costruttivo alimentato da un professionista del settore, il professor Paolo Falbo dell’Università di Brescia ed estensore della proposta di legge sul consumo di suolo. Insieme a lui, in qualità di esperti del territorio, interverranno anche i sindaci di Caravaggio e Treviglio, Claudio Bolandrini e Juri Imeri. Ad introdurre il dialogo, moderato da Ezio Zibetti del gruppo zonale Laudato si’, sarà l’incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, Eugenio Bignardi.

Un’occasione quindi per rispondere ad alcune domande che riguardano i problemi derivanti dall’eccessivo consumo di suolo, soffermandosi su quali siano gli interventi da adottare per far fronte all’emergenza, il tutto sempre a misura di un comune del territorio.

L’incontro del 27 settembre è una delle iniziative promesse dal Gruppo Laudato Si’ della zona pastorale 1 in occasione del Mese del Creato (1 settembre – 4 ottobre): una primo momento di carattere spirituale si è svolto lo scorso 15 settembre presso il santuario della Madonna dei Campi, sempre a Brignano Gera d’Adda.

Scarica la locandina




Mazzolari «profeta contemporaneo», il Consiglio Episcopale Permanente della CEI nell’Appello per la pace cita il “Tu non uccidere”

È con le parole di don Primo Mazzolari, tratte dal “Tu non uccidere”, uno dei suo testi più conosciuti, che si conclude l’ “Appello di pace” contenuto nel comunicato del Consiglio Episcopale Permanente della CEI (23-25 settembre). Il documento della CEI definisce «un profeta contemporaneo» il sacerdote cremonese, di cui è in corso il processo di beatificazione, e che già era stato definito il «parroco d’Italia» da Papa Francesco, nella sua visita a Bozzolo il 17 giugno 2017.

«Come credenti – si legge nel comunicato del Consiglio Permanente – siamo richiamati dalle parole di un profeta contemporaneo, don Primo Mazzolari, che ammonisce: “Il cristiano è un ‘uomo di pace’ non un ‘uomo in pace’: fare la pace è la sua vocazione”. Sia la costruzione della pace e della convivenza tra le persone e i popoli il nostro impegno – ispirato dal Vangelo – generoso, risoluto e profetico».

L’“Appello per la pace” che il Consiglio Permanente ha rivolto, al termine dei propri lavori, nasce dalla preoccupazione  per l’escalation che sta interessando, in queste ore, soprattutto il Medio Oriente, senza dimenticare l’Ucraina e gli altri conflitti in corso in diverse parti del mondo.

«Continuiamo a vedere vite spezzate, famiglie segnate dal dolore, bambini sconvolti dalla violenza e dalle lacrime. Case, scuole e ospedali rasi al suolo, città rese deserto. Una umanità ferita chiede pace e giustizia. È compito di ciascuno invocare la pace e operare nella vita di ogni giorno nel segno della Fratelli tutti; è dovere dei governanti assicurare la pace ai popoli della Terra». E ancora: «La convivenza diventi fratellanza, regni il rispetto reciproco, gli ultimi siano al centro dell’attenzione della società intera e di chi è stato chiamato ad assumere responsabilità politiche. La violenza non porta mai alcun vantaggio. La guerra è solo morte. Anche le comunità religiose hanno il preciso dovere di dar voce alla speranza di serenità e di pace che si leva dai piccoli, dalle donne e dagli uomini di questo nostro tempo, la cui vita è segnata dallo scellerato e sempre ingiustificato ricorso alle armi».

Quindi il riferimento al Messaggio di Papa Francesco al recente Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace di Parigi: “Compito urgente delle religioni è favorire visioni di pace. […] C’è bisogno di incontrarsi, di tessere legami fraterni e di lasciarsi guidare dall’ispirazione divina che abita ogni fede, per immaginare assieme la pace tra tutti i popoli” (17 settembre 2024). 

 

CEI, il comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente




“La fede e l’aratro. Storia e storie delle chiese dimenticate nella campagna cremonese” venerdì la presentazione del libro della giornalista cremonese Michela Garatti

Un viaggio alla scoperta di luoghi spesso dimenticati, quasi sempre cadenti o persino già spariti e di cui resta solo una foto in bianco e nero. Un viaggio in cui le chiese, le pievi, gli oratori sono i protagonisti silenziosi, i custodi solenni che per secoli hanno vegliato le campagne e le cascine, sopravvivendo a guerre, carestie, gelidi inverni e torride estati, sempre scanditi dal lavoro stancante degli uomini e delle donne che,nel settimo giorno, posavano l’aratro per entrare in chiesa e pregare il loro Dio. Un viaggio raccontato nel libro “La fede e l’aratro. Storia e storie delle chiese dimenticate nella campagna cremonese” (Edizioni CremonaSera, 2024) che sarà ufficialmente presentato venerdì 27 settembre alle 16.30 nella sala conferenze “Virginia Carini Dainotti” della Biblioteca Statale di Cremona. 

Insieme all’autrice, la giornalista cremonese Michela Garatti, interverranno don Claudio Rasoli (autore della presentazione del libro), l’architetto Michele De Crecchio (architetto e autore della presentazione del libro) e il giornalista Mario Silla, direttore di CremonaSera, con cui Garatti collabora.

“La fede e l’aratro” – in vendita nelle librerie di Cremona e presso l’Info point di piazza del Comune – è un “viaggio” all’interno di un territorio, la bassa cremonese, seguendo il fil rouge della fede e della vita nelle campagne, un libro che svela la Storia e le storie delle chiese dimenticate, quelle di cui si è persa o si sta perdendo la memoria, ma che nei decenni passati erano un punto di riferimento per le genti.

E così sono venuti alla luce mondi e storie, luoghi e persone che oggi sono ancora presenti, ma che tra qualche decennio resteranno forse solo un ricordo, destinato a sbiadire sempre più se li lasciamo andare, se non raccogliamo queste preziose testimonianze di un presente che diventa storia proprio davanti ai nostri occhi. Queste chiese sono un patrimonio inestimabile, lo storie che ruotano loro intorno sono uno spaccato delle vite di un mondo ormai cambiato, di cui però possiamo ancora trovare le tracce in questi edifici e nella memoria di quegli uomini e quelle donne, oggi ormai anziani o vecchi, preziosi custodi di una memoria che non possiamo esimerci dal raccogliere.

«Un “mondo piccolo”, fatto di cultura, di arte, di storia e di tradizioni, ma soprattutto di uomini e di donne che con la loro fede e la loro laboriosità hanno scritto un pezzo importante di storia locale», lo ha definito don Rasoli nella prefazione al libro.

La giornalista Michela Garatti

Questo libro porta direttamente all’interno di vecchie chiese, pievi, oratori che sono stati e sono ancora i protagonisti silenziosi, i custodi solenni che per secoli hanno vegliato le campagne e le cascine, dove le vite della gente semplice erano scandite dal lavoro, quasi sempre dalla fame e molto spesso dalla miseria. E nel settimo giorno, quando si posava l’aratro, si entrava in chiesa per pregare.  Naturalmente non mancano cenni storici sulle origini delle chiese e dei loro territori, alcuni dei quali abitati fin dalla preistoria o segnati dalle centuriazioni romane, attraversati da popolazioni straniere che si scontrarono nelle tante guerre che hanno segnato il medioevo e l’età moderna e contemporanea. E poi, avvicinandoci ai giorni nostri, diventano una testimonianza preziosa della fede semplice, delle tradizioni e del tessuto sociale che, contraddistingueva le terre della bassa cremonese, fino all’esodo dalle campagne negli anni ‘60.

«Nella forma dei campi, nel loro orientamento, nella stessa loro tradizionale denominazione, non è difficile riconoscere la traccia delle “centuriazioni”, etrusche e romane, degli antichi e più recenti riti religiosi, delle bonifiche medioevali e ottocentesche, delle tecniche antiche e recenti di coltivazione», spiega l’architetto Michele de Crecchio nel suo contributo in apertura al libro.

Il viaggio tocca diverse tappe da Malagnino, Stagno Lombardo, Longardore, San Daniele Po, Pugnolo, San Lorenzo Mondinari, Reboana, Dosso de’ Frati, Silvella, Torre Berteri, Ognissanti, Vidiceto, Pieve Gurata, Pieve San Maurizio, San Pietro in Mendicate, Gussola e Scandolara Ravara. Per ogni luogo, una chiesa e le storie che nei secoli hanno ruotato intorno ad essa, con cenni e riferimenti storici documentati, ma anche aneddoti della storia più recente.




Il 28 settembre a S. Agata incontro per ricordare don Romeo Cavedo

La mattina del 27 settembre 2023 vengo inaspettatamente convocato in Curia Vescovile. Scopro così, nella qualità di presidente del Consiglio direttivo della Società di Mutuo Soccorso, che nella prima mattinata è deceduto don Romeo e che per testamento ha nominato erede universale proprio la Mutua del Clero. Un ultimo gesto di comunione e carità di un ottimo docente, forse volutamente schivo, ma che ha contribuito alla formazione teologica e biblica di generazioni e generazioni del clero e del laicato non solo cremonese.

Ritengo sia proprio questa l’eredità più grande: la lucidità del suo pensiero, la non banalità delle argomentazioni – persino delle sue iperboli e taglienti sottolineature dissacranti –, la conoscenza della tradizione teologica non solo cattolica, l’amore per la Bibbia, la profonda capacità di analizzare un testo o una idea per ridurli a mattoni che poi sapientemente e con facile comprensione usava per ricostruire nuovi significati.

Per non perdere questo patrimonio con un gruppo di laici e amici, che si sono formati alla sua predicazione domenicale e ai suoi corsi biblici, abbiamo progettato e proponiamo l’incontro commemorativo di sabato 28 settembre, nel primo anniversario della morte. L’appuntamento è alle ore 16 nella sala dell’oratorio di S. Agata (cortile a fianco della chiesa); seguirà alle 18 in S. Agata la Messa di suffragio.

Saranno proposte diverse testimonianze per ricordare e far emergere la poliedrica personalità e attività di don Romeo, che forse non tutti hanno saputo vedere. Interverrà in video conferenza la prof. Isabella Guanzini, laureata in Filosofia, dottoressa in Teologia, originaria di Cremona e docente all’Università di Graz; in presenza daranno la loro testimonianza la prof. Chiara Somenzi, docente di Storia e Filosofia, ed Enrico Scaglioni della Chiesa Valdo–Metodista di Cremona. A significare i rapporti ecumenici, che don Romeo ha intrattenuto per molti decenni, sarà anche letto un messaggio di Valdo Bertalot, figlio del pastore Renzo Bertalot (1929-2015), che don Romeo conobbe partecipando all’impresa della traduzione interconfessionale dell’Antico e del Nuovo Testamento. Si aggiungerà una testimonianza postuma, meno accademica ma amicale, letta dalla signora Fausta, moglie di Eugenio Dioni (+ 23 luglio 2024), amico per decenni di don Romeo, soprattutto nei suoi ultimi giorni.

Chissà se don Romeo mi lancerà il suo sguardo ironico e sornione, se assegno a lui l’encomio di Siracide 39,9: «Molti loderanno la sua intelligenza, egli non sarà mai dimenticato». Chissà se, invece, mi risponderà guardandomi in tralice: «Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo ricordo; consólati di lui, ora che il suo spirito è partito» (Sir 38,23).

Del resto, sbrigativamente, così ci consigliò a chiusura del testamento: «Per i suffragi vi lascio libertà. Conosco limiti e peccati della mia vita: ho anch’io scheletri negli armadi insieme ai francobolli. Non ho nessuno da perdonare e penso che vorranno perdonarmi quelli che posso avere offeso. Soli Deo gloria».

Don Daniele Piazzi

 

Locandina dell’evento del 28 settembre




Il Papa in Lussemburgo e Bruxelles

Sette discorsi, di cui due in Lussemburgo e cinque in Belgio, tutti in italiano. È il viaggio del Papa in Lussemburgo e Belgio, dal 26 al 29 settembre a Bruxelles, che si concluderà con la beatificazione della carmelitana Anne de Jesus.

L’arrivo dell’aereo papale in Lussemburgo è previsto alle 10 di giovedì 26 settembre, ora della cerimonia di benvenuto alla presenza del Granduca e della Granduchessa di Lussemburgo e di circa 100 giovani. Alle 10.30 Francesco si dirigerà al Palazzo granducale, nel cuore della città, dove alle 10.45 è prevista la visita di cortesia al Granduca Enrico di Lussemburgo, alle 11.15 l’incontro con il primo ministro. Alle 11.45 il Papa si recherà al Circle Citè, un centro congressi Art nouveau nel centro città, dove alle 11.50 è in programma l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, con il discorso del Santo Padre davanti a circa 300 persone. Alle 12.20 in auto aperta il Papa si recherà nella casa arcivescovile, con arrivo alle 12.45. Nel pomeriggio, alle 16.20, Francesco si recherà nella seicentesca cattedrale di Notre Dame, che contiene una statua della Madonna consolatrice degli afflitti molto cara ai lussemburghesi, davanti alla quale si fermerà in preghiera e deporrà una Rosa d’oro dopo aver pronunciato il suo discorso. Nel piazzale antistante la cattedrale saluterà i fedeli. Alle 17.30 il Papa raggiungerà l’aeroporto di Lussemburgo alla volta di Bruxelles, dopo la cerimonia di congedo. L’atterraggio nella capitale belga, dove sarà accolto dal re e dalla regina per la cerimonia di benvenuto, è previsto alle 19.10; alle 19.40 il trasferimento nella residenza papale.

Il 27 settembre alle 9 Francesco raggiungerà in auto il castello di Laeken, residenza ufficiale dei reali belgi, per la visita di cortesia che comincerà un quarto d’ora dopo, con la firma del Libro d’onore, l’incontro privato e lo scambio di doni. Poi il Papa si recherà alla Grande Galerie per l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, in programma alle 10 alla presenza di circa 300 persone che ascolteranno il suo discorso subito dopo quello del re. Alle 10.30 il ritorno in nunziatura. Nel pomeriggio, alle 16, il Papa raggiungerà l’Università Cattolica di Lovanio, fondata nel 1425 da Martino V e distante circa 26 chilometri da Bruxelles. Alle 16.30 si svolgerà l’incontro con i docenti, alla presenza del ministro e presidente delle Fiandre, durante il quale verrà presentato un video sull’assistenza dei rifugiati e prenderà la parola uno di loro per portare la sua testimonianza, prima del discorso del Papa, al termine del quale Francesco incontrerà alcuni giovani rifugiati ospitati in un centro di accoglienza lì vicino. Alle 17.30 Francesco raggiungerà la piazza del mercato di Lovanio e compirà un giro in auto aperta per salutare circa 20mila persone. Alle 17.45 il trasferimento in nunziatura.

Il 28 settembre il Santo Padre si recherà nella basilica del Sacro Cuore di Koekelberg, a 10 chilometri da Bruxelles. Si tratta della quinta chiesa più grande del mondo, interamente in stile Art Deco’, dove alle 10 si svolgerà l’incontro con i vescovi, che prevede anche l’intervento di un rappresentante del centro di accoglienza per le vittime di abuso, prima del discorso del Papa, che alle 11 rientrerà in nunziatura. Alle 16 l’incontro all’Università cattolica di Lovanio, dove mezz’ora dopo incontrerà gli studenti in aula magna. Dopo la proiezione di un video e la lettura di una lettera indirizzata dal Santo Padre agli studenti, il Papa pronuncerà un discorso e compirà un gesto simbolico per il 600° anniversario dell’ateneo, prima di congedarsi dagli studenti nel cortile antistante l’aula. Alle 17.15 Francesco si recherà al Collegio Saint Michel, a 27 chilometri da Bruxelles, dove alle 18.15 è previsto l’incontro con i Gesuiti, al termine del quale il Papa rientrerà in nunziatura.

Il 29 settembre, alle 9, il Santo Padre si recherà allo stadio di Bruxelles, per la messa di beatificazione di Anne de Jesus, in programma alle 10 e preceduta da un giro in auto aperta nei vari settori dello stadio, che può contenere circa 35 mila persone. Alle 11.30 il rientro in sagrestia e mezz’ora dopo il trasferimento alla base aerea. Alle 12.15 la breve cerimonia di congedo, prima della partenza prevista alle 12.45 con arrivo a Fiumicino alle 14.55.




Patriarcato latino, 7 ottobre Giornata di preghiera, digiuno e penitenza per la pace

Una giornata di preghiera, digiuno e penitenza è stata indetta dal patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, per lunedì 7 ottobre, a un anno dall’attacco terroristico di Hamas contro Israele che ha fatto “precipitare la Terra Santa, e non solo, in un vortice di violenza e di odio mai visto e mai sperimentato prima”.

In un messaggio alla diocesi patriarcale (che comprende, oltre a Israele e Palestina, Gaza inclusa, anche Cipro e la Giordania), diffuso il 26 settembre, il cardinale ricorda: “In questi dodici mesi abbiamo assistito a tragedie che per la loro intensità e per il loro impatto hanno lacerato in maniera profonda la nostra coscienza e il nostro senso di umanità. La violenza che ha causato e sta causando migliaia di vittime innocenti – si legge nel messaggio – ha trovato spazio anche nel linguaggio e nelle azioni politiche e sociali. Ha profondamente colpito il senso di comune appartenenza alla Terra Santa, alla coscienza di essere parte di un disegno della Provvidenza che ci ha voluti qui per costruire insieme il Suo Regno di pace e di giustizia, e non per farne un bacino di odio e di disprezzo, di rifiuto e annientamento reciproco”.

Il patriarca latino di Gerusalemme ribadisce la condanna, più volte espressa in questi mesi, “di questa guerra insensata e di ciò che l’ha generata”, e richiama “tutti a fermare questa deriva di violenza, e ad avere il coraggio di individuare altre vie di risoluzione del conflitto in corso, che tengano conto delle esigenze di giustizia, di dignità e di sicurezza per tutti”.

Da qui un nuovo appello ai “governanti e a quanti hanno la grave responsabilità delle decisioni in questo contesto, ad un impegno per la giustizia e per il rispetto del diritto di ciascuno alla libertà, alla dignità e alla pace”. Impegno che deve coinvolgere tutti, perché, sottolinea il card. Pizzaballa, “anche noi abbiamo il dovere di impegnarci per la pace, innanzitutto preservando il nostro cuore da ogni sentimento di odio, e custodendo invece il desiderio di bene per ciascuno. E poi impegnandoci, ognuno nei propri contesti comunitari e nelle forme possibili, a sostenere chi è nel bisogno, aiutare chi si sta spendendo per alleviare le sofferenze di quanti sono colpiti da questa guerra, e promuovere ogni azione di pace, di riconciliazione e di incontro”.

Per fare questo, spiega, “abbiamo anche bisogno di pregare, di portare a Dio il nostro dolore e il nostro desiderio di pace. Abbiamo bisogno di convertirci, di fare penitenza, di implorare perdono”.

Da qui l’invito ad una giornata di preghiera, digiuno e penitenza, per il giorno 7 ottobre prossimo, “data diventata simbolica del dramma che stiamo vivendo. Il mese di ottobre è anche il mese mariano e il 7 ottobre celebriamo la memoria di Maria Regina del Rosario. Ciascuno, con il rosario o nelle forme che riterrà opportune, personalmente ma meglio ancora in comunità, trovi un momento per fermarsi e pregare, e portare al ‘Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione’ (2 Cor 1,3), il nostro desiderio di pace e riconciliazione”. Con il messaggio, il patriarca latino, propone anche una preghiera, per invocare l’intercessione di Maria Regina del Rosario “per questa Terra amata e i suoi abitanti”.

 

Preghiera per la pace

Signore Dio nostro,
Padre del Signore Gesù Cristo
e Padre dell’umanità intera,
che nella croce del Tuo Figlio
e mediante il dono della sua stessa vita
a caro prezzo hai voluto distruggere
il muro dell’inimicizia e dell’ostilità
che separa i popoli e ci rende nemici:
manda nei nostri cuori
il dono dello Spirito Santo,
affinché ci purifichi da ogni sentimento
di violenza, di odio e di vendetta,
ci illumini per comprendere
la dignità insopprimibile
di ogni persona umana,
e ci infiammi fino a consumarci
per un mondo pacificato e riconciliato
nella verità e nella giustizia,
nell’amore e nella libertà.

Dio onnipotente ed eterno,
nelle Tue mani sono le speranze degli uomini
e i diritti di ogni popolo:
assisti con la Tua sapienza coloro che ci governano,
perché, con il Tuo aiuto,
diventino sensibili alle sofferenze dei poveri
e di quanti subiscono le conseguenze
della violenza e della guerra;
fa’ che promuovano nella nostra regione
e su tutta la terra
il bene comune e una pace duratura.

Vergine Maria, Madre della speranza,
ottieni il dono della pace
per la Santa Terra che ti ha generato
e per il mondo intero. Amen.

 

 




Fondazione La Pace, sabato 28 settembre l’estrazione della Grande Lotteria benefica per l’ortoterapia

Sabato 28 Settembre, alle 16.30, presso la Fondazione La Pace Onlus di Cremona si terrà l’attesa estrazione della Grande Lotteria a premi organizzata per finanziare un innovativo progetto di ortoterapia destinato agli anziani residenti e frequentanti la struttura. Grazie alla generosa partecipazione delle imprese locali, sono stati raccolti numerosi premi, tra cui un Televisore 65 pollici 4k, una City Bike da donna e un pregiato Prosciutto crudo con l’osso.

Un pomeriggio all’insegna della solidarietà L’evento, oltre all’estrazione, offrirà un pomeriggio all’insegna della convivialità, con una merenda condivisa e un momento musicale per allietare i presenti. L’ingresso è libero e aperto a tutti coloro che desiderano sostenere questa importante iniziativa.

Come partecipare È ancora possibile acquistare i biglietti della lotteria fino alle ore 16 del giorno dell’estrazione. I vincitori avranno poi dieci giorni di tempo per ritirare i propri premi presso la Fondazione La Pace, fino all’8 ottobre. Chi non potrà essere presente all’estrazione non dovrà preoccuparsi: i destinatari dei premi non consegnati saranno contattati telefonicamente al numero indicato sul biglietto.

Un progetto per il benessere degli anziani I fondi raccolti grazie alla vendita dei biglietti serviranno a finanziare un progetto di ortoterapia, un’attività terapeutica che, attraverso il contatto con la natura e il giardinaggio, contribuisce a migliorare la qualità della vita degli anziani, stimolando le loro capacità cognitive e motorie e favorendo la socializzazione.

Informazioni Per maggiori informazioni sull’evento e sul progetto di ortoterapia, è possibile contattare la Fondazione La Pace Onlus al numero 347-1335223 o visitare le pagine social della Fondazione.

 

Il progetto di ortoterapia: scopri di più

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