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Porte aperte a Santa Monica per scoprire l’offerta della Cattolica a Cremona

Prima tappa del viaggio di #OpenUnicatt. Nella sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore il lungo corpo aule si è trasformato in un walk-in focalizzato sull’orientamento e la proposta culturale. Per tutta la giornata di venerdì 22 novembre alcuni studenti già iscritti all’università Cattolica hanno guidato e indirizzato i colleghi più giovani fra i vari stand formativi, mostrando e delineando le caratteristiche della proposta didattica del Campus Santa Monica.

Scienze agrarie, alimentari e ambientali insieme ad Economia e giurisprudenza sono le due facoltà che l’ateneo propone ai nuovi iscritti nel Campus di Santa Monica, allargando il pacchetto di studi con un totale di quattro corsi di laurea triennale e otto corsi di laurea magistrale divisi fra il campus di Cremona e quello di Piacenza.

A Cremona, la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali comprende al suo interno il corso di Scienze e tecnologie alimentari. Per quanto riguarda le lauree magistrali, il corso è quello di Food Processing: innovation and tradition. In attesa di approvazione da parte delle strutture competenti, si aggiunge anche il corso in Agricultural and food economics, realizzato in interfacoltà con quella di Economia e Giurisprudenza. Ad Economia e giurisprudenza la proposta triennale può vantare il corso di Economia aziendale mentre quella magistrale è caratterizzata dal percorso di Innovazione e Imprenditorialità digitale.

A fare il punto della situazione è il Direttore di sede Matteo Burgazzoli: «Quella di oggi è un’occasione per mettere in luce le nostre offerte triennali e specialistiche, mostrando ai ragazzi delle superiori i piani di studio e i valori che caratterizzano il nostro approccio educativo rispetto a quello di altre università. A chi cerca un corso magistrale e ha già studiato qui proponiamo di continuare il percorso scegliendo tra le varie proposte educative che la Cattolica di Cremona può offrire». E ancora: «Al Campus Santa Monica possiamo vantare un’eccellente qualità del corpo docenti, così come delle strutture all’avanguardia, ma il punto più importante è sicuramente l’approccio integrale del nostro insegnamento, un metodo didattico che porta ad affrontare quelle che sono le criticità in modo professionale, con uno sguardo ampio e con una serie di competenze che non sono solo quelle che si apprendono durante le lezioni».

La giornata di venerdì è iniziata già alle 9.15, con diversi incontri rivolti agli studenti delle superiori che si sono svolti fra le aule dell’ateneo. Alle 12.15 si è svolta una presentazione che ha mostrato quali sono i criteri di ammissione, i contributi, le borse di studio e le agevolazioni fiscali disponibili.

Per gli studenti in cerca di una laurea magistrale, gli incontri di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sono iniziati alle 15.15 con una presentazione dei corsi, mentre quelli di Economia e Giurisprudenza sono iniziati alle 16.  Per concludere la giornata, alle 17.15 sono stati organizzati degli speed talk, brevi colloqui individuali fra docenti e studenti delle lauree magistrali con i partecipanti all’Open day.

 




“L’insegnante educatore in classe: quale profilo? Il 23 novembre incontro con il prof. Alberto Pellai

“L’insegnante educatore in classe: quale profilo?” è il titolo dell’incontro con Alberto Pellai, rivolto in particolare ai docenti di religione (ma non solo), promosso dagli Uffici di pastorale scolastica delle Diocesi di Cremona e Cremona, in collaborazione con l’Istituto superiore di Scienze religiose “Sant’Agostino”, che si terrà sabato 23 novembre dalle 10 alle 12.30 a Crema, presso la Sala Alessandrini di via Matilde di Canossa 20.

Alberto Pellai è medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano. Nel 2004 il ministero della Salute gli ha conferito la medaglia d’argento al merito in Sanità pubblica. È autore di molti famosi libri di parenting e psicologia, tra i quali Tutto troppo presto. L’educazione sessuale dei nostri figli ai tempi di Internet e Mentre la tempesta colpiva forte e, con la moglie Barbara Tamborini, del libro L’età dello tsunami e Il metodo famiglia felice.

Locandina dell’incontro




Dalla violenza alla conciliazione: il 23 novembre incontro sulla giustizia riparativa con Grena e Bazzega

In una società segnata dal conflitto, malata di rancori e risentimenti, sofferente a causa di una competitività dimentica della dignità umana pare non trovare posto l’arte del dialogo che richiede ascolto reciproco e superamento delle individuali convinzioni.

La mediazione è invece possibile e a testimoniarlo saranno i due protagonisti dell’incontro sul tema della giustizia riparativa dal titolo “La potenza dell’incontro: testimonianza di Giorgio Bazzega e Grazia Grena”, in programma sabato 23 novembre, alle ore 16.30, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona.

Grazia Grena, ex aderente alla lotta armata tra le fila di Prima Linea oggi presidente di una associazione di volontariato per i diritti delle persone detenute attiva nel carcere di Lodi, e Giorgio Bazzega, figlio del maresciallo di Pubblica sicurezza Sergio Bazzega, ucciso nel 1976 durante un’operazione anti-terrorismo, sono entrambi impegnati in un percorso di giustizia riparativa, raccontato nel libro dal titolo “Il Libro dell’incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto”. Entrambi, partiti da posizioni diametralmente opposte, renderanno tangibile come da una storia di violenza e di dolore possa nascere attraverso un percorso di conciliazione una profonda amicizia. L’arte del dialogo ha la potenza di rendere nuove le cose e di far germogliare la giustizia.

L’iniziativa, organizzata da Consorzio Solco, Coop Nazareth e Coop Cosper, Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi di Cremona e CSV Lombardia Sud ETS rientra nel programma del Festival dei Diritti e si inserisce nel progetto RESTART 4.0 promosso dal Comune di Cremona.




AC, a dicembre i ritiri spirituali per ragazzi e giovanissimi. L’iniziativa è aperta a tutti

Il mese di dicembre, con la sua atmosfera di attesa e riflessione, è il periodo perfetto per fermarsi, fare il punto sul proprio cammino di fede e prepararsi al Natale. L’Azione Cattolica della Diocesi di Cremona offre a tutti i ragazzi e i giovanissimi l’opportunità di partecipare a ritiri spirituali pensati per aiutare a vivere un’esperienza di crescita interiore e di approfondimento spirituale.

I ritiri, che si terranno nel corso del mese di dicembre, sono un’occasione unica per vivere un momento di preghiera, meditazione e condivisione, lontano dal caos quotidiano. Un’opportunità per riscoprire la bellezza della fede, in compagnia di tanti coetanei e con il supporto degli educatori dell’Azione Cattolica.

L’appuntamento per gli adolescenti sarà domenica 1° dicembre dalle 16 presso l’oratorio di Sant’Abbondio a Cremona e si concluderà con la Messa e una pizzata insieme. Scarica la locandina della proposta per adolescenti

L’ACR propone i ritiri in diverse zone della diocesi: sabato 14 dicembre dalle 10 alle 15 presso l’oratorio di Fontanella per le zone 1 e 2, domenica 15 dicembre dalle 9.30 alle 14.30 presso l’oratorio di San Francesco (Zaist) a Cremona per la zona 3 e sempre il 15 dicembre dalle 9.30 alle 16 presso l’oratorio di Pieve d’Olmi per le zone 4 e 5. Scarica la locandina della proposta Acr

«I ritiri spirituali organizzati dall’Azione Cattolica di Cremona sono aperti a ragazzi e giovanissimi che desiderano ritagliarsi uno spazio di silenzio e riflessione nel periodo natalizio – precisano gli organizzatori –. Durante questi incontri, i partecipanti avranno l’opportunità di riflettere sul significato del Natale, di ascoltare le testimonianze, di pregare insieme e di confrontarsi in un clima di fraternità. I momenti di spiritualità saranno alternati a giochi, attività creative e dinamiche di gruppo che renderanno l’esperienza ancora più coinvolgente e arricchente. Ogni ritiro è pensato per rispondere alle esigenze e ai temi specifici dei ragazzi e dei giovanissimi, aiutandoli a trovare risposte alle loro domande spirituali e a scoprire nuovi aspetti della loro fede».

La proposta è rivolta a tutti, sia che si faccia già parte dell’Azione Cattolica sia che semplicemente si voglia partecipare per la prima volta. L’obiettivo è infatti quello di creare una grande comunità di giovani che si sostengono a vicenda nel cammino di fede, senza distinzioni di appartenenza. Non c’è bisogno di iscrizione a lungo termine: ognuno è il benvenuto e ogni momento vissuto insieme sarà un passo in più nella scoperta di sé, della propria fede e della comunità.

«Concludere l’anno con un ritiro spirituale – sottolineano gli educatori AC – è un’occasione unica per prepararsi a vivere un Natale autentico, lontano dalle distrazioni materiali. Il Natale non è solo un momento di festa, ma anche di riflessione sul mistero della nascita di Gesù e sulla chiamata di ciascuno a vivere la propria vita secondo la propria vocazione. I ritiri dell’Azione Cattolica offriranno ai partecipanti spunti di riflessione e occasioni di preghiera per rendere questo Natale ancora più significativo».




“Una fonte di gioia!”, il Santuario di Caravaggio in un fumetto per bambini e ragazzi

Come è possibile far conoscere il Santuario di Santa Maria del Fonte e raccontare l’Apparizione della Madonna a Giannetta ai bambini? Da alcuni anni si propone la caccia al tesoro attraverso i luoghi più significativi del Santuario, rivolta (previa prenotazione) ai gruppi in gita/pellegrinaggio al Santuario: classi di catechismo, gruppi di oratori, Grest e scuole. Da oggi è a disposizione un nuovo strumento: il volumetto, fresco di stampa, “Una fonte di gioia!”.

Il fumetto, illustrato per bambini e ragazzi, si snoda attraverso una gita fatta dal Don dell’oratorio al Santuario e descrive, con le parole e le immagini ambientate durante una visita guidata, la basilica, i luoghi significativi del Santuario e il messaggio dell’Apparizione.

I fumetti, simpatici e accattivanti, sono realizzati dall’autore Bruno Dolif e trasmettono la storia e le curiosità attraverso un linguaggio adatto e comprensibile ai più piccoli. La trama è costruita a partire dalle tante domande che nascono spontanee nei bambini quando li invade lo stupore nell’entrare in Basilica.

Al termine del racconto il fascicolo offre un piccolo spunto per educare anche i più piccoli alla preghiera a Maria.

Nelle ultime pagine poi, si trova uno spazio didattico, con alcuni disegni da colorare e la possibilità di scrivere una preghiera a Maria.

Il fumetto “Una fonte di gioia!” è disponibile presso la Cancelleria del Santuario al costo di 5 euro. Un’ottima idea anche come regalo di Santa Lucia o di Natale, che sia veramente… fonte di gioia.




Innocence, il 22 novembre proiezione al Teatro Monteverdi di Cremona

Venerdì 22 novembre alle 20.45 presso il Teatro Monteverdi di via Dante 149 a Cremona, nel contesto del Festival dei Diritti 2024 promosso da CSV Lombardia Sud ETS, si terrà la proiezione (gratuita) del film Innocence, del regista israeliano Guy Davidi, patrocinato da Amnesty International Italia e presentato alla Biennale del cinema di Venezia nel 2022.

Innocence documenta l’educazione militare dei bambini e ragazzi praticata nelle scuole di Israele fin dalla tenera età, improntata alla difesa della nazione e al dominio. Attingendo dai diari e dipinti dei ragazzi, racconta le conseguenze psicologiche e i drammi interiori dei ragazzi davanti all’esperienza militare e di fronte all’obbligo di arruolarsi e combattere.

Il film risulta di impatto culturale ed emotivo rispetto allo scenario delle tante guerre in corso e pone una seria domanda sul domani, interrogandosi rispetto a quale futuro di pace possa nascere da un’educazione che non sia alla pace, ma della pressione militare e dell’uso delle armi.

La proiezione viene proposta da un cartello di associazioni impegnate per la pace e i diritti umani: Pax Christi Cremona, Amnesty International Cremona Gruppo 288, Banca Etica GIT Cremona, Amici di Emmaus, Comunità Laudato sì Cremona e Oglio Po, Emergency Crema-Cremona, Osservatorio nazionale contro la militarizzazione delle scuole e delle università, in collaborazione con Anpi Cremona, Tavola Pace Oglio Po, Tavola della Pace Cremona e CSV Lombardia Sud. Il progetto è realizzato con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese ed è realizzato con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona.




Nasce “Porto famiglie”, una rete di sportelli di facile accesso per famiglie di ogni età

“Porto famiglie”, un nome che evoca uno spazio di accoglienza, per tutte le famiglie, stanche o piene di energie, affinché possano ripartire per nuove avventure. E questo è proprio il significato del nuovo progetto che il Consultorio Ucipem di Cremona, in collaborazione con Fondazione la Pace di Cremona, Cooperativa Cittanova, asilo Ninnananna di Gadesco (Cosper), Fondazione SS. Redentore di Castelverde e SanseBasket, ha attivato sul territorio per aderire alla proposta di Regione Lombardia di sperimentazione dei Centri per la famiglia di cui alla d.g.r. n.1507/2023.

Il centro è strutturato come rete di sportelli di facile accesso che accolgono le domande di famiglie di ogni età per aiutarle a capire meglio i loro bisogni e desideri e trovare insieme le risposte adatte sia all’interno del centro che presso altre realtà e servizi.

“Porto famiglie” propone inoltre varie iniziative che favoriscono la socializzazione delle famiglie, valorizzano le risorse familiari e prevengono situazioni di difficoltà, con una particolare attenzione alle famiglie con bambini 0-6 anni e nuclei con famigliari anziani, anche se sono presenti iniziative per adolescenti .

Le prime iniziative in calendario sono le seguenti:

Sabato 23 novembre alle ore 10 in piazza Stradivari a SpazioComune un momento pensato per chi si trova a dover affrontare le prime domande legate all’avanzare dell’età dei famigliari: che cosa posso fare? a quali campanelli d’allarme devo prestare attenzione? che strategie mettere in atto quando mi accorgo che il mio familiare non è più totalmente autonomo? che risorse ci sono sul territorio? L’incontro sarà condotto dal dott. Fabrizio Arrigoni, psicologo esperto sul tema, affiancato da operatori del settore che suggeriranno anche ulteriori momenti di approfondimento.

Giovedì 28 novembre alle 16.30 nel salone del Seminario di via Milano, a Cremona, lo psicologo Ezio Aceti incontrerà genitori ed educatori di bambini 0-10 anni sul tema “Quanta pazienza hanno i bambini a stare con gli adulti?”. I bambini saranno intrattenuti con attività animative da educatori. L’evento si concluderà una merenda a sottolineare l’importanza della convivialità tra adulti e bambini.

Tante altre iniziative verranno man mano pubblicate sul sito www.portofamiglie.it




Giornata mondiale di preghiera per le Claustrali: «Nella lode abbracciamo il mondo»

Ogni anno il 21 novembre, memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, ricorre anche la Giornata mondiale di preghiera per le claustrali, un appuntamento speciale di riconoscenza per l’incessante dono della preghiera. Sono 25 le monache di clausura attualmente presenti nei due monasteri sul territorio diocesano: 18 sono le domenicane nel monastero di San Giuseppe presso la chiesa di San Sigismondo a Cremona, mentre sono 7 le monache dell’Ordine della Visitazione di Santa Maria nel monastero di Soresina.

Alle 17 a Cremona, nella chiesa monastica di San Sigismondo, la preghiera del Vespro sarà presieduta da don Enrico Maggi, delegato episcopale per la Vita consacrata. Giornata di preghiera speciale anche a Soresina, in particolare nella Messa delle 7 nella chiesa del Monastero della Visitazione.

Ricordare le persone di vita contemplativa che dedicano la propria esistenza al bene di tutti attraverso la forza dell’intercessione, significa innanzitutto non dimenticare l’esistenza e la necessità di Dio, centro di tutto. Tutti pregano, a modo loro. Si prega negli ospedali, si prega nelle chiese, si prega in auto o nelle case. Generalmente per domandare qualcosa, più raramente per ringraziare.

«Perché la preghiera – afferma madre Maria Caterina Aliani, priora della comunità claustrale domenicana di Cremona – è dialogo, è relazione. Il problema nasce quando dimentichiamo chi c’è dall’altra parte, e cioè Dio. Oggi l’uomo si è messo al posto di Dio e questa credo che sia, al fondo, la radice di tutti i mali. Abbiamo perso la coscienza di essere figli. La relazione giusta con Dio, il modo corretto di relazionarsi con Lui, è per noi la lode. La nostra preghiera è sempre una preghiera di lode a Colui che ci ha voluti, che ci ha creati, che ci ha dato il mondo. Ma servono silenzio e pace. Solo così è possibile cercare il volto di Dio». Dal cuore della loro esperienza claustrale, ci raccontano che per pregare bene è necessario seguire la liturgia perché è lì «che si attua il mistero della salvezza, soprattutto nell’Eucaristia, nella quale si riceve Cristo, si commemora la sua Passione».

Lo racconta mostrando un libro, le Costituzioni delle monache dell’Ordine dei predicatori, che spiega in maniera chiara ed efficace la strada che scelgono di seguire una volta indossato l’abito: “La Messa conventuale sia il centro della liturgia della comunità (…) vincolo di carità fraterna e fonte prima dell’ardore apostolico”. E così la Messa, i sacramenti, la liturgia delle Ore diventano un appuntamento irrinunciabile e, insieme, l’arma del quotidiano vivere.

 

© Monastero domenicano di Cremona – Foto d’archivio

 

Un vivere che agli occhi del mondo potrebbe sembrare un estraniarsi, quando invece è tutto il contrario. Queste monache, infatti, sono aggiornatissime su tutto: dall’intelligenza artificiale alle problematiche dei giovani e delle famiglie di oggi. Approfondiscono, studiano, dialogano, ascoltano. Soprattutto, però, pregano. E tengono molto al valore della comunità. Perché la preghiera di ciascuno non diventi una elucubrazione mentale, un sentimentalismo, «la comunità è un grande aiuto. La comunità parrocchiale, la comunità di un movimento o di un ordine religioso sostiene, corregge, raddrizza il tiro. Sempre con carità. Può capitare anche qui in monastero di vivere dei momenti di aridità, ma c’è sempre una sorella pronta a richiamarci all’essenziale. Del resto non lo ha fatto anche Gesù? Ha voluto attorno a sé dei discepoli. Perché è solo dentro una comunione, una comunità che possiamo scoprire in pienezza noi stessi. La comunità tiene vivi, tiene svegli. Altrimenti l’autoreferenzialità prenderebbe il sopravvento».

La loro potrebbe sembrare una vita nascosta, ma in realtà sono tantissime le persone e le famiglie che ruotano intorno alle Domenicane. «Chiunque si avvicini a noi lo fa per il desiderio di Dio, per cercare una risposta alle domande di senso che prima o poi riemergono prepotentemente nel cuore di ciascuno». A volte sono giovani, altre volte sposi, altre ancora uomini già maturi provati dalle vicende della vita, oppure malati, o famigliari di malati, che frequentano il vicino ospedale. Le monache sono lì, sentinelle fedeli e silenziose, pronte ad accogliere.

Dietro quelle mura non ci sono sacrifici e mortificazioni. C’è, innanzitutto, vita. «Al mattino alle 5.30 comincia la preghiera comunitaria dell’Ufficio delle Lodi e poi alle 7 abbiamo la Messa, dopo la Messa il ringraziamento e la meditazione, l’Ora terza fino alle 8.30. Dopo la colazione c’è il lavoro comune, cioè quello al servizio della comunità. E ognuno ha il suo compito. Lavare la cucina, la lavanderia, stirare, accudire le anziane, prendersi cura degli spazi, del giardino, delle esigenze delle sorelle. Poi abbiamo anche dei lavori richiesti dall’esterno, che sono soprattutto lavori per le sacristie, le parrocchie e anche lavori di rammendo di tessuti sacri».

Tutto vissuto nella offerta di sé e nella lode. Con una piccola richiesta a Dio: «Che susciti educatori santi. I nostri giovani hanno bisogno di maestri, di educatori che sappiano suscitare in loro il desiderio del buono, del vero, del giusto, del bello».

E non accade diversamente a Soresina, dove vive la riservata e bellissima comunità delle monache Visitandine. Discepole di san Francesco di Sales, vivono secondo il motto “Non è per la grandezza delle nostre azioni che noi piaceremo a Dio, ma per l’amore con cui le compiamo”.

Sono rimaste solo in sette, delle oltre sessanta che erano in passato, ma non smettono di pregare perché arrivino nuove vocazioni. Lo chiedono non per una questione di numeri, ma perché «è talmente bello vivere per il Signore che vorremmo che fosse un dono per tante altre donne. A volte qualche giovane ragazza si avvicina, chiede, domanda, ma vince spesso la paura, perché il mondo di oggi le domande grandi che uno ha nel cuore tende a soffocarle», ci dice la priora, madre Maria Teresa Maruti.

 

© Diocesidicremona.it – Foto Paolo Mazzini

 

Ma è una delle monache più anziane, che prese l’abito giovanissima nel 1966, a dedicarci tempo per raccontare che cosa significhi per lei la sequela a Dio nella preghiera e nella clausura. «So che potrebbe sembrare strano agli occhi del mondo, che non è abituato a vederci, ma la preghiera per noi è la vita stessa. È una preghiera che nasce dal cuore e che viviamo intensamente nella Messa e con la Liturgia delle ore che attraversa tutta la giornata. Ma non manca, nel quotidiano, anche un’ora e mezza di orazione personale. E così sempre siamo richiamate al nostro rapporto con Lui. Perché noi siamo anime consacrate a Dio, abbiamo scelto Lui, l’abbiamo scelto di nostra spontanea volontà. Lui ci ha chiamato, perché è sempre il Signore che precede, non siamo noi a scegliere la vocazione, è il Signore che chiama, ma sfida la nostra libertà. E noi, io, abbiamo corrisposto a quella chiamata. Così tutto quello che facciamo, la preghiera e il lavoro, sono per il Signore».

Dice che forse la preghiera che più le rappresenta è il Magnificat, un tributo alle grandezze che Dio ha compiuto («e continua a compiere», chiosa). Pregare non è un peso, una tecnica ascetica, qualcosa per staccarsi dalle difficoltà del presente. «Preghiera è un tributo di felicità. Preghiamo grate perché Dio c’è, ci ama e non smette di ricordarcelo».




“Nato ai bordi di periferia”, due proposte di esercizi spirituali di Avvento al Santuario di Caravaggio

Il Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio è meta di pellegrinaggio per molti credenti che lo raggiungono per ringraziare, affidare, chiedere l’intercessione di Maria e sentirne la vicinanza materna nel cammino della fede e della vita. Le celebrazioni eucaristiche, il sacramento della Riconciliazione e la preghiera comunitaria del Rosario sono da sempre occasioni privilegiate di incontro con la presenza e la misericordia di Dio.

In questo contesto, al Centro di spiritualità si offrono anche proposte per vivere momenti di spiritualità, meditazione e preghiera più intensi e sempre più importanti nella vita di oggi.

Tra queste proposte c’è quella degli esercizi spirituali di Avvento avranno quest’anno il titolo: Nato ai bordi di periferia. Incontro a un Dio “piccolo”. Sarà l’occasione per vivere la preparazione al Natale proprio attraverso i Vangeli dell’infanzia che consegnano il mistero straordinario di Dio che si fa carne nella piccolezza di un bambino, nella “minima” Betlemme, in braccio a una ragazza sconosciuta ai più.

Sono previste due date, così che ciascuno possa scegliere ciò che è più adatto alle proprie esigenze.

Il primo corso si terrà dalla cena di venerdì 29 novembre al pranzo di domenica 1° dicembre sarà in stile ignaziano, con la possibilità dell’accompagnamento personale; accompagneranno le meditazioni i sacerdoti del Santuario don Ottorino Baronio e don Enrico Maggi.

Il secondo corso – secondo il metodo tradizionale degli esercizi spirituali – sarà dalla cena di venerdì 13 dicembre al pranzo di domenica 15 dicembre, guidato da don Umberto Zanaboni, incaricato diocesano per il Primo annuncio.

Per entrambi i corsi è richiesta la permanenza presso il Centro di spiritualità dall’inizio fino al termine, nonché il silenzio lungo tutta la durata della proposta.

Una duplice proposta che sarà occasione di grazia per fermarsi dal ritmo della quotidianità, per entrare nell’intimità dell’amore di Dio e per prepararsi alle feste natalizie.

Per informazioni e iscrizioni contattare il Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio scrivendo a centro@santuariodicaravaggio.org oppure telefonando al 328-0336972.

 

Locandina degli esercizi spiritualità di Avvento a Caravaggio




Gmg, il 23 novembre la veglia diocesana dei giovani

Un’esperienza di incontro, veglia e preghiera per tenere viva la fiamma della speranza. Con questo spirito i giovani della diocesi di Cremona si ritroveranno sabato 23 novembre per vivere insieme la 39ª edizione della Giornata mondiale della gioventù (che da alcuni anni si celebra a livello diocesano nella solennità di Cristo Re).

Il partecipanti sono attesi per le 18.30 del 23 novembre nel cortile del Palazzo Vescovile, per poi spostarsi all’interno della Cattedrale dove, attraverso diverse tappe animate dai volontari della Federazione Oratori Cremonesi, la riflessione e la condivisione comunitaria sarà aiutata da alcuni testi e voci, tra i quali uno momento più di carattere evocativo-artistico. Filo conduttore sarà il messaggio di Papa Francesco per la Giornata: “Chi spera nel Signore cammina senza stancarsi” [leggi qui il messaggio per la 39ª Gmg]. Presente il vescovo Antonio Napolioni che guiderà il momento di preghiera e adorazione eucaristica in Cattedrale.

Al termine dell’incontro in Duomo sarà possibile continuare la serata, in un clima informale e di festa, in Seminario per la cena (necessaria la prenotazione entro domenica 17 sul sito della FOCr).

L’appuntamento diocesano, in programma dal tardo pomeriggio di sabato a Cremona, guarda anche al raduno internazionale che si tiene ogni quattro anni e al Giubileo dei giovani che si terrà a Roma tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.

 

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